Cronache

"Vuoi la frutta?", poi scatta la truffa: occhio alla nuova tecnica

Tra le vittime del raggiro persone anziane e perfino due pazienti oncologici avvicinati mentre si stavano recando in ospedale per le cure necessarie

"Vuoi la frutta?", poi scatta la truffa: occhio alla nuova tecnica

Avevano messo in piedi un’organizzazione a delinquere che funzionava alla perfezione. Sette napoletani, tra i 27 e i 49 anni, compravano, a prezzi stracciati, frutta e verdura ormai in scadenza ai mercati generali di Torino e fingevano di regalarla ad anziani, per poi derubarli. I truffatori sono stati arrestati per furto e truffa aggravata dai carabinieri di Villanova (Asti). Ben 52 i casi in Piemonte scoperti dai militari, ma altri sono ancora sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Ma qual era la tecnica utilizzata dai malviventi per truffare i malcapitati? Le vittime erano soprattutto persone della terza età.

“Sono il figlio di Antonio, non mi hai riconosciuto? Ho della frutta nel furgone, ne vuoi un po’?”. Questa una delle frasi tipiche utilizzate dai sette napoletani per raggirare le vittime, per lo più anziani, adescate all’esterno di supermercati, ospedali e Asl. I sette criminali (il 'capo' era il più anziano, 49 anni, gli altri tutti giovani tra i 27 e i 32 anni), agivano a bordo di piccoli furgoni, ottenendo, con frasi di circostanza, la fiducia dell’anziano malcapitato. Offrivano in regalo cassette di frutta avariata, cogliendo di sorpresa la vittima che, nell’intento di sdebitarsi con qualche banconota, veniva contestualmente derubata, con la scusa di dare il resto. Qualche caso di questo tipo era stato segnalato sui social qualche mese fa. Testimoni avevano parlato di giovani con accento partenopeo.

A porre fine alle meschine truffe i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Villanova d’Asti che hanno arrestato, coordinati dalla locale procura, i sette uomini. L'operazione è stata supportata, nelle fasi dell’esecuzione degli arresti, dai carabinieri dei comandi provinciali di Asti, Torino, Napoli e Verona. Cinque degli arrestati sono stati condotti in carcere e i rimanenti due sono agli arresti domiciliari ad Afragola, in provincia di Napoli. I veicoli utilizzati per la commissione dei reati sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

“Selezionavano le vittime tra le fasce più deboli ed esposte a questo tipo di reati – ha commentato, nel corso della conferenza stampa di questa mattina, il tenente colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale dell’Arma – consumando i reati nei pressi di centri vaccinali, cimiteri e ospedali. Sono episodi su cui è difficile indagare perché spesso questi reati non vengono denunciati poiché le vittime si vergognano e non ne parlano neppure in famiglia, per paura di veder limitata la propria autonomia.

Teniamo conto che tra le persone raggirate figurano anche due pazienti oncologici avvicinati mentre si stavano recando in ospedale per le cure necessarie”.

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