Xylella, si contano i danni: giù la produzione di olio pugliese

L'allarme lanciato da Confagricoltura: "Ad oggi il calo è più della metà"

Xylella, si contano i danni: giù la produzione di olio pugliese

Numeri da capogiro sono quelli che mettono in evidenza i riflessi disastrosi della xylella, il batterio proveniente dal Brasile che negli ultimi anni ha messo ko gli ulivi in Puglia, sulla produzione di olio. "Il crollo della produzione di olio in provincia di Lecce è ormai irreversibile" annuncia in una nota Confagricoltura Puglia. La xylella avanza e i quantitativi di olive che possono essere utilizzate nella filiera dell'olio calano anno dopo anno.
A rendere chiara l'idea del "disastro" annunciato dall'organizzazione degli agricoltori, sono i dati Istat: la produzione di olio, in media, negli anni 2006-2009 è stata di 479mila quintali. Nel 2012, quando ancora la pandemia di xylella non si era manifestata, il totale di olio lavorato nella provincia di Lecce è stato di 453.255 quintali. A cui seguono, nel 2013, 320.117 quintali di olio; nel 2014 213.220 quintali; nel 2015 421.185 quintali; nel 2016 250mila quintali di olio; nel 2017 292.945 e nel 2018 243.750 quintali di olio prodotto.

Ad oggi quindi il calo è più della metà. Per quest'anno, stando alla nota stampa di confagricoltura, è previsto un crollo della produzione di olio in provincia di Lecce attorno al 75-85 per cento rispetto agli anni precedenti alla diffusione della sputacchina. A far sì che la produzione non sia completamente azzerata ci pensano le zone olivetate, sempre più ridimensionate, e le varietà, come l'olivo leccino, che sono resistenti al batterio.
"Diventa sempre più difficile commercializzare quel poco olio salentino disponibile" ha annunciato l'organizzazione lanciando un allarme: si deve creare "con urgenza un piano di comunicazione istituzionale serio e credibile".

Sono oltre 20 milioni gli ulivi colpiti dalla xylella, con ripercussioni irreversibili sul paesaggio e sull'economia della regione Puglia. Parliamo di quasi 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva (solo in provincia di Lecce gli operai agricoli sono scesi, in controtendenza rispetto al resto della regione, da 22.023 a 21.962) oltre al dimezzamento della produzione pugliese di olio di oliva che prima rappresentava oltre il 50 per cento di quella nazionale.
Sono 9.068 le aziende agricole che svolgono attività imprenditoriale in provincia di Lecce, in quanto iscritte al Registro imprese della Camera di commercio. Di queste, però, solo 8.

740 sono attive e rappresentano il 12,3 per cento del tessuto imprenditoriale della provincia salentina.
Essendo dimezzata la quantità di olio prodotto, tende a salire il prezzo dell’olio vergine d’oliva, con rialzi in Puglia del 7,1 per cento, per un valore di 3 euro al chilo.

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