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Cuba, il dissidente Farinas sospende sciopero fame dopo più di quattro mesi

Lo psicologo e giornalista Guillermo Farinas era in sciopero della fame dal 23 febbraio scorso. Protestava per chiedere la liberazione di 23 prigionieri malati. Ha posto fine al digiuno dopo l'annuncio dell’Avana sulla liberazione di 52 prigionieri politici

Cuba, il dissidente Farinas 
sospende sciopero fame 
dopo più di quattro mesi

Santa Clara - Guillermo Farinas, 48 anni, ha interrotto lo sciopero della fame dopo 135 giorni. Lo ha comunicato l’ospedale di Santa Clara, dov’è ricoverato il dissidente politico cubano. La decisione arriva dopo l’annuncio del governo cubano della liberazione di 52 prigionieri politici a seguito del dialogo tra la Chiesa cattolica e il governo di Raul Castro.

Psicologo e giornalista Farinas, psicologo e giornalista, lo scorso 23 febbraio aveva iniziato un digiuno a oltranza per richiedere il rilascio di 23 prigionieri malati. Le sue condizioni di salute da tempo erano molto critiche. Subito dopo l’annuncio del governo sull’impegno per la liberazione di alcuni prigionieri politici Farinas ha reagito con prudenza, precisando che prima di decidere sul suo digiuno voleva avere rassicurazioni sul fatto che le liberazioni fossero effettive. Poi c’è stato un passo in avanti concreto, visto che la Chiesa ha reso noto i nomi di cinque detenuti che saranno liberati quanto prima e di altri sei prigionieri che saranno trasferiti in carceri più vicine al loro luogo di residenza. Poco dopo, Farinas ha comunicato la fine del suo digiuno.

Reazioni internazionali Mentre la Spagna non nasconde la propria soddisfazione per l’esito della mediazione della Chiesa e della missione Moratinos, Washington ha atteso qualche ora prima di prendere posizione: !Siamo incoraggiati da quello che sembra essere un accordo tra la Chiesa e le autorità - ha detto Hillary Clinton parlando con i giornalisti -. Lo riteniamo un segnale positivo. Qualcosa che avrebbe dovuto avvenire da tempo, ma che nello stesso tempo accogliamo come benvenuto!. Simile la reazione di Bruxelles: !La Ue ha seguito con grande interesse il dialogo tra la Chiesa e il governo, e spera che questo dialogo porterà al rilascio di tutti i prigionieri politici!, ha precisato la Commissione europea. Anche se se ne parlava da tempo, diverse capitali si sono oggi d’altra parte fatte avanti per accogliere quei detenuti che saranno liberati e che andranno all’estero. Gli Usa hanno per esempio sottolineato di essere pronti ad offrire asilo politico ai dissidenti cubani, mentre simili dichiarazioni sono giunte anche da Santiago del Cile, Madrid e Parigi. Non si esclude che altre capitali europee possano aggiungersi alla lista, e aprire le porte agli oppositori. 

Ventitreesimo digiuno Farinas, in gioventù membro dei corpi scelti della rivoluzione di Fidel Castro, ha fatto il suo 23° digiuno dal 1995. Nel 2006 aveva fatto uno sciopero della fame di sei mesi, chiedendo l’accesso libero a Internet per tutti i cubani. In quell’occasione, le autorità mediche lo avevano alimentato per endovena, ponendo fine così, in modo forzato, alla sua protesta.

Questa volta a scatenare la sua forma estrema di protesta era stata la morte, lo scorso 23 febbraio, del dissidente detenuto Orlando Zapata, muratore di colore di 42 anni, deceduto dopo 85 giorni di digiuno contro gli abusi subiti in carcere.

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