Silvia Cerioli
Lannuncio è di quelli, entusiastici e un po retorici, a cui ci ha abituato il Comune di Roma. «È di scena a New York la Settimana della Cucina romana», si legge nel comunicato ufficiale dellassessorato comunale al Commercio. In pratica, cinque tra i migliori ristoranti della Grande Mela hanno presentato un menù di degustazione romanesco. Sembra davvero bello. Il punto è che si tratta di una manifestazione identica a una analoga intrapresa sempre dallassessorato di via dei Cerchi. Allora lassessore era Daniela Valentini, oggi è Franco Cioffarelli. Il resto è rimasto uguale: promozione della cucina romana e dei sapori tipici dellUrbe, presenza di una rappresentanza molto nutrita del Comune, una buona dose di mondanità. Per giunta, già lo scorso anno, in un articolo del «Sole-24 Ore», liniziativa in questione era stata attaccata perché ritenuta poco efficace. A via dei Cerchi, comunque, sono tutti contenti: lassessore Cioffarelli si è detto «soddisfattissimo». Ma se cè una gastronomia già molto amata e ben praticata negli Stati Uniti, è proprio quella romana. Secondo tutte le riviste di settore in lingua inglese, nel Nuovo Continente lunico posto dove si può mangiare una buona «carbonara» è proprio New York, dove da tempo la comunità italoamericana ha lavorato alla riscoperta dei sapori delle origini, soprattutto fiorentini e romaneschi. Magari lanno prossimo, si potrebbe suggerire al Campidoglio di esportare lamatriciana a San Francisco o Chicago. Sempre a spese del contribuente, sia chiaro.
Dalla cucina romana ai giri su Internet di Walter Veltroni. Stavolta, linformatissimo sindaco ha visitato con attenzione www.sprechirossi.it, sito di Forza Italia in cui sono elencate tutte le spese fuori controllo degli enti locali. Anche perché Roma è assai citata.
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