Il cult all’ora di pranzo «Berlusconi? Venga da noi a dire le barzellette»

MilanoTanto per dire, ieri a Un giorno da pecora su Radiodue c’era Paola Binetti del Pd, celebre per la sua intransigenza sui cosiddetti temi etici, alle prese con il domandone: «Farebbe una copertina nuda con il cilicio?». «E non ha neanche smentito così seccamente come si sarebbe potuto prevedere» spiega Giorgio Lauro che con Claudio Sabelli Fioretti conduce questo show candidato a diventare anche in questa stagione un cult della radio. Gli ospiti sono (per lo più) politici che parlano (per lo più) di politica ma in modo diverso dal solito. Esempio: l’altro giorno c’era Marco Rizzo che parlava di comunismo con Oliviero Toscani, Lina Sotis e Valeria Marini e avreste dovuto sentirli. Già questa estate, quando il presidente emerito Francesco Cossiga era ospite abituale, Un giorno da pecora era diventato un appuntamento fisso di chi cerca nella radio qualcosa in più. Adesso, nella stessa fascia oraria una volta occupata da Fiorello con il suo Vivaradiodue (dalle 13,40 alle 15), promette di fare lo stesso. O forse più. Il segreto? «Parlare di politica senza politichese», dicono loro che scherzano fissando come obiettivo del programma quello di «ripartire dalla bozza Violante». In realtà Un giorno da pecora parla di politica come a tanti piacerebbe parlare: sdrammatizzando come è accaduto anche ieri, con i siparietti improvvisati tra la Binetti, Candida Morvillo e Loredana Lecciso che, come puntualizza Lauro sghignazzando, «non ha ancora deciso a quale candidato delle regionali in Puglia fare l’endorsement».

Perciò ai politici viene chiesto di raccontare una barzelletta, così tanto per dissacrare un po’ e, come è capitato a Matteo Colaninno, fare pure sorridere. «E ci piacerebbe che un giorno anche il presidente Berlusconi ce ne regalasse una delle sue», dicono Sabelli Fioretti e Lauro. L’invito è lanciato, vedremo, anzi ascolteremo.

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