Costanza Miriano: "Chi osa parlare di famiglia viene linciato come omofobo"

La giornalista cattolica Miriano è relatrice l convengo sulla famiglia accusato di omofobia dalla sinistra. "Siamo costretti a difenderci sui gay, noi che non ne vogliamo nemmeno parlare"

Costanza Miriano: "Chi osa parlare di famiglia viene linciato come omofobo"

Costanza Miriano è nota per le sue posizioni anticonformiste. Controcorrente. Scrittrice e giornalista, è autrice tra l'altro del volume "Sposati e sii sottomessa", sul ruolo della donna nel matrimonio. È inoltre relatrice del convegno organizzato per domani in regione Lombardia sul tema "difendere la famiglia per difendere la comunità", accusato di omofobia dalla sinistra e dalle associazioni Lgbt. Nel mirino è finita in particolare una delle associazioni promotrici, accusata di volter "curare" gli omosessuali. Che però, secondo la Miriano, con l'iniziativa di domani hanno poco a che fare.

"Gli omosessuali non c'entrano nulla - ci spiega la Miriano - Domani si parlerà solo di famiglia, in termini positivi."

Allora perché vi accusano di omofobia?

"È un'accusa faziosa. Se la sono presa con una delle sigle promotrici, "obiettivo Chaire", accusato di voler imporre cure psichiatriche agli omosessuali. Ma non è vero: si tratta solo di accompagnamento pastorale alle persone che vivono questa condizione con difficoltà. Essere aiutati è un diritto di tutte le persone che si trovano in difficoltà."

Le contestazioni contro di voi però sono state molto dure. Oggi la redazione di Tempi stata oggetto di intimidazioni e vandalismi. Voi vi sentite minacciati?

"Non ho ricevuto minacce, solo insulti su Facebook e Twitter ogni tanto. Certo c'è un brutto clima: di solito giro con mio figlio, domani lo lascerò a casa."

Allarghiamo lo sguardo: davvero la famiglia è così sotto attacco?

"Contro la famiglia c'è una vera e propria guerra culturale. Lo aveva scritto l'allora cardinale Ratzinger nella prefazione al libro "Nuovo disordine mondiale " del belga Michel Schooyans: l'ideologia del gender, sostenuta dall'Onu, va contro l'idea della famiglia e colpisce sopratutto la donna."

In cosa consiste questa teoria?

"In breve, è la proposta di abolire ogni differenza tra i ruoli maschile e femminile."

A proposito di Ratzinger: molti sostengono che dopo le sue dimissioni la Chiesa sia più "aperta", se così si può dire, a diversi modelli di famiglie. Concordi?

No, la continuità con papa Francesco è assoluta. Può proporsi come il papa di tutti, ma quello è un fatto pastorale, la dottrina resta immutata.

Eppure il Sinodo sulla Famiglia...

"C'erano state, è vero, delle aperture verso unioni civili ed omosessuali, ma solo nella relazione intermedia, poi superate nel documento finale. E comunque anche lì si parlava solo della proposta, per la Chiesa, di accompagnare persone in difficoltà. Sa cosa dice papa Francescodelle teorie del gender?"

Cosa?

"In un discorso dell'11 aprile 2014 le ha paragonate al nazismo e al comunismo. La condanna mi pare abbastanza chiara."

Torniamo al convegno di domani: come nasce l'idea?

"Da un gruppo di amici. Uscendo insieme finivamo sempre a chiederci: ma siamo sicuri che tutte queste idee percepite come 'progresso' dal pensiero unico - la conciliazione lavoro/famiglia, la contraccezione... - rendano davvero più felici le persone?"

Decisamente controcorrente. Eppure sostenete la famiglia tradizionale

"L'espressione 'tradizionale' non mi piace, preferisco 'famiglia naturale'. Quella fondata sull'unione stabile tra un uomo e una donna, e su tutto ciò che può aiutare questa unione. Penso che tutti concordino sul fatto che una famiglia stabile e unita sia un bene oggettivo..."

Davvero esiste un solo modello di famiglia?

"Di modelli non ce ne sono proprio (ride, ndr). La famiglia è una gran fatica, in cui non c’è nulla di scontato. La famiglia può essere culla di tanti problemi, ma è anche l’unico luogo dove i figli hanno la possibilità di crescere e confrontarsi in modo dialettico, anzi auspicabilmente in modo dialettico."

Come la si supporta?

"Con un discorso molto serio sui fattori delle attuali difficoltà della famiglia. Il precariato, gli assegni familiari, il sostegno al lavoro femminile, lo stato sociale.. Davvero, mi irrito quando sono costretta a parlare di cose che non c'entrano, come gli omosessuali."

In che senso?

"È un altro argomento, quello

riguarda l’1% della popolazione, forse meno. Sono pochi quelli che vogliono una famiglia stabile. Essere costretta a portare il mio discorso su un argomento diverso da quello che avevo programmato, questo non lo accetto."

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