Malaparte celebrato negli Usa: «Un gigante del Novecento»L'uscita della «Pelle»

Malaparte celebrato negli Usa: «Un gigante del Novecento»L'uscita della «Pelle»

L a rivista letteraria statunitense Believer, invenzione di Dave Eggers, autore de L'opera struggente di un formidabile genio (Mondadori), dedica copertina e cinque pagine a uno scrittore italiano. Fatto inconsueto. Chi è il fortunato? Uno dei candidati alla vittoria dello Strega, Walter Siti o Aldo Busi? Baricco, Piperno, Scurati, Mazzantini? No. Lo scrittore che attira l'attenzione della stampa specializzata Usa è Curzio Malaparte, da noi rimosso per decenni, al punto che il critico Alberto Asor Rosa, in un suo libro recente, lo confuse con Curzio Maltese. La pelle (da noi riedito da Adelphi) invece sta per uscire negli States presso New York Review Books Classics, e Believer offre ai suoi lettori (di tutto il mondo) la prefazione di Rachel Kushner. Che lo presenta come uno dei grandi libri del Novecento, «uno dei romanzi più belli e perversi sulla Seconda guerra mondiale».

Sulle posizioni politiche di Malaparte, la Kushner scrive: «Le sue oscillazioni sono bizzarre, eccentriche. Ma non hanno nulla a che fare con l'opportunismo, come qualcuno crede». Conclusione: La pelle racconta come pochi altri libri «le verità della guerra e la dissoluzione dell'Europa».

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