Dieci libri scritti e un cognome ingombrante. Anne Marie Mitterrand è entrata nella famiglia del politico francese più influente del dopoguerra (a pari merito con Charles De Gaulle) per averne sposato il nipote, Oliver. Ma Anne Marie, che vedremo oggi al Buk Festival di Modena, è stata ed è una gollista convinta: «François Mitterrand - dice al Giornale - era un uomo intelligente, oltre che di grande fascino; non ha mai tentato di tirarmi dalla sua parte. Capiva molto bene la mia fedeltà a De Gaulle, e in fondo ammirava il suo nemico politico». Il rapporto con una famiglia che per decenni ha segnato la storia è al centro dell'ultimo libro della Mitterrand, Un nom dur à porter. L'autrice ha sempre cercato di tenersi a distanza sia da una destra che percepiva come richiamo identitario, sia da una gauche caviar che le è sempre riuscita indigeribile: «È gente che impone valori che non segue: denigrano la scuola privata ma ci mandano i figli, se è il caso si fanno ricoverare in un ospedale pubblico, ma i pasti li ordinano in un catering scelto da loro. Rigore per gli altri, vita facile per loro stessi». E ancora: «La gauche caviar è il regno dell'ipocrisia e della malafede. Meglio il comunismo, ha almeno una dottrina chiara».
Ma a parte l'ultima prova più saggistica, la carriera della Mitterrand è centrata sul romanzo, con ambientazioni che vanno dalla seconda guerra mondiale al '68: «Il contesto storico e sociale è fondamentale, nei miei libri, per creare la giusta pressione psicologica che faccia muovere i personaggi. Mi sento una narratrice pura. Ho pubblicato il primo libro a 20 anni, ho sempre scritto, commedie, sceneggiature, storie: la scrittura è la mia fuga dal quotidiano. E per una madre di famiglia è un rifugio straordinario che richiede una qualità: l'egoismo». Fra gli autori del cuore cita Kafka, Proust, e Céline. E che pensa, lei, una Mitterrand (il presidente francese era noto per avere due famiglie di fatto) della pruriginosa questione di François Hollande, beccato in scooter a portare i cornetti all'amante? «Si è comportato come un ragazzino; si sa che il potere affascina, ma bisognerebbe che certi piccoli affari restassero fuori dalla dimensione pubblica.
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