Le Paoline non vendono il libro di Socci sul Papa L'autore: «Oscurantisti»

L'ira dell'autore: "Sono oscurantisti"

Le Paoline non vendono il libro di Socci sul Papa L'autore: «Oscurantisti»

«Non intendiamo promuovere un libro la cui tesi non è ufficiale, né dimostrata. Ci sono accuse non fondate e il volume non serve a costruire dialogo». Non usa mezzi termini suor Beatrice Salvioni, dell'ufficio nazionale delle Librerie Paoline, nel bocciare il libro di Antonio Socci Non è Francesco (Mondadori) in cui lo scrittore riferisce di una elezione non valida di Papa Bergoglio all'ultimo Conclave.

Le Paoline dunque, una delle case editrici cattoliche più famose e più diffuse su tutto il territorio, non fanno mistero nel boicottare il volume dello scrittore. «La nostra posizione è quella di non tenere il libro nelle nostre librerie Paoline - dice suor Beatrice al Giornale -. Abbiamo inviato una circolare a tutte le nostri sedi con questo invito. Non intendiamo promuovere un libro la cui tesi non è stata approvata e con accuse infondate. Il libro di Socci non serve a costruire dialogo».

Dall'ufficio comunicazione delle Librerie Paoline il volume Non è Francesco viene addirittura definito «integralista». «Non ci piace affatto - spiegano - e chiediamo alle nostre sedi di non tenerlo negli scaffali».

La scelta, in effetti, ricade su ciascuna libreria - che può dunque decidere di tenere qualche copia in vendita - ma l'indicazione di fondo è chiara. «Non siamo né bigotte né codine - prosegue suor Beatrice senza peli sulla lingua - ma non intendiamo sostenere una tesi di cui non abbiamo la prova certa e che non aiuta al confronto».

Per «vietare» la diffusione del libro di Socci nelle Librerie Paoline è stata inviata addirittura una nota informativa a tutti i punti vendita. «Credo che le nostre librerie, proprio perché espressione di un carisma ispirato al Vangelo - si legge nella circolare a firma della stessa suor Beatrice -, siano impegnate a diffondere cultura e non ad alimentare il “prurito di novità”, come dice San Paolo, anche se questo “prurito” porta qualche soldino. Credo che possiamo tranquillamente dire - a chi chiede questo titolo - il motivo della nostra posizione nei confronti del libro, certe che la chiarezza coerente di un impegno religioso e culturale sia il guadagno più vero».

L'autore non ci sta e ribatte con forza: «Mi sembra una censura ridicola - dice al Giornale -. Le Paoline vendono di tutto e si trovano anche libri che contestano dogmi fondamentali. Sono sicuro che suor Beatrice non ha letto minimamente il mio testo che è invece una difesa della dottrina cattolica e della Chiesa. La sua è una visione bigotta e oscurantista», prosegue lo scrittore, ricordando che nelle classifiche di questa settimana «al primo posto, nelle librerie cattoliche, c'è il mio volume. Ed è stato fuori solamente solo due giorni. È segno che il mondo cattolico è molto interessato».

Socci era già intervenuto sui social network per placare le polemiche. «Qualcuno - ha scritto - emulato poi da qualche ingenuo si è inventato che il mio libro Non è Francesco sarebbe stato presto ritirato dal commercio. È ovviamente una sciocchezza senza alcun fondamento. È in qualsiasi libreria».

Ma la contestazione circola sul Web, soprattutto da parte di molti

cattolici che si rifiutano di credere alla tesi di Socci, secondo il quale l'elezione di Jorge Mario Bergoglio sarebbe invalida. E c'è chi, in confessione, chiede smarrito al sacerdote se le tesi di Socci siano giuste o meno.

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