C he sia il suono la nuova frontiera del design? Dopo le contaminazioni con le arti visive, ovviamente l'architettura e la tecnologia, il rapporto tra oggetto e musica, nell'accezione più complessa e articolata che si possa immaginare, è una delle novità dell'ormai prossimo Salone del Mobile a Milano. Curiosando tra la miriade di eventi nel programma Off, spicca un appuntamento davvero curioso per martedì 8 aprile, alle 21. Presso il Ventura Living Room, zona Lambrate, la pietra incontra il rock: in fondo le due parole, in lingua inglese, hanno lo stesso significato. L'idea è venuta a Gualtiero Vanelli, imprenditore del marmo a Carrara, moderno mecenate e collezionista, inventore di Robot City, piattaforma di dialogo tra artigianato e tecnologia, seguace di un rock style che esperisce anche nella creazione di collane e anelli. Per questo salone ha allestito Solid Senses, una mostra con opere/oggetti integralmente in marmo realizzate da un ottimo parterre di architetti: Cini e Stefano Boeri, Stefano Giovannoni, Alessandro Mendini e Paolo Ulian.
La vera novità consiste però nell'esibizione-performance di un musicista di culto del r'n'r americano a partire dagli anni Ottanta. David Bryan dei Bon Jovi si esibisce suonando M-Piano, uno Stainway a coda avvolto in un profilo di marmo, da cui usciranno sonorità imprevedibili e originali. L'evento prende il nome di Carrara Idol #2 e Bryan riarrangia i brani più noti del repertorio Bon Jovi accompagnato dalla stessa band che lo segue in tournée.
Mondi che sembrerebbero destinati a non parlarsi più di tanto sono invece sempre più in stretta connessione tra loro, ed è curioso che alcuni tra gli esperimenti più interessanti vengano dall'Italia, dove evidentemente le ultime generazioni hanno individuato nella musica il suo background più consistente.
Un esempio ormai «storico» di incontro tra sound e design è la Paraffina Slapster di Lorenzo Palmeri, milanese classe 1978, una chitarra in alluminio nata come oggetto appunto di design sperimentale, fin quando non è stata vista da Lou Reed. Negli ultimi anni della sua carriera l'ex leader dei Velvet Underground ha deciso di suonare solo questo strumento e per tale ragione è nata una grande amicizia tra lui e il designer. «That's my guitar!», pare abbia esclamato Reed davanti all'invenzione futuribile di Palmeri, che nel frattempo con la musica ci ha preso gusto e, spinto anche dai consigli di Franco Battiato, ha debuttato con un cd di sue canzoni lo scorso autunno.
Autentici casi di sperimentazione di forme e onde sonore toccano un versante che si ispira alla musica contemporanea di ricerca e all'elettronica, in un percorso che parte da John Cage per arrivare al dj di Los Angeles Flying Lotus. I due architetti e designer Marco Rainò e Barbara Brondi hanno pubblicato un articolo su Abitare on line dal titolo Sounds in cui definiscono tale tendenza attuale del design di interagire col suono come di «rumori generati dagli oggetti che costantemente ci circondano e rappresentano un elemento imprescindibile nella costruzione dell'identità di uno scenario».
In questo mondo vi sono figure di sperimentatori tout court, come gli olandesi Jelle Mastenbroek e Akko Golenbeld. Il primo ha prodotto Splendor Lender, un mobile contenente oggetti di ceramica e un elemento in metallo: se azionato da una moneta da 1 euro si trasforma in un juke box, con suoni vicini all'elettronica minimalista di Herbert e Pantha du Prince; il secondo è autore di Stadsmuziek, un gigantesco carillon in legno con su incisi gli edifici delle città, come fossimo su Google Maps, mentre i suoni riportano alla tradizione dei luoghi stessi.
Nonostante l'elettronica rimandi a un universo high-tech, la fa da padrone proprio il legno, materiale caldo che si tratta con mestiere artigianale: siamo ancora in Olanda con Dirk Vander Kooj e il suo Diffuser Cabinet, uno strumento fonoassorbente in grado di ottimizzare le prestazioni acustiche di un determinato ambiente. Siamo invece in ambito di pura ricerca scientifica con Dennis P. Paul, tedesco, e An Instrument for the Signification of Everyday Things, un macchinario che associa gli oggetti quotidiani a sistemi audio-emittenti e ne analizza la superficie in un dato metrico attraverso scansioni tridimensionali.
Molto divertente è Random Musical Box, progetto del 2012 del giapponese Kouichi Okamoto, piccola orchestra da camera contenuta in un dispositivo in grado di armonizzare singoli timbri sonori e li traspone in un dato metrico attraverso scansioni tridimensionali.
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