Il titolo, enigmatico e digitale, 78.08, rievoca i limiti temporali di un trentennio, dal 1978 a oggi. Il romanzo di Tommaso Labranca (Excelsior 1881, pagg. 277, euro 16,50) immagina un protagonista intento a rimpiangere la propria adolescenza allombra delle icone pop della Febbre del sabato sera. Ma che differenza tra il protagonista del film, Tony Manero (John Travolta) e lAntonio Maniero del libro! Che è un adulto massacrato dai paradossi e dalle insicurezze contemporanei: «Mia figlia è un panda. Io sono sempre stato un paguro. Ho nostalgia del 78 quando essere sfigati, frustrati, secchioni, inetti a vivere era più dolce e più facile». Tantopiù a Milano, perché un conto è la sopraelevata di Brooklyn, altro quella di piazzale Corvetto. Si ride amaro, e si riflette molto.
Una città surreale è anche la Napoli di Francesco Costa, in Presto ti sveglierai (Salani, pagg. 222, euro 13), dove la protagonista Laura, tranquilla insegnante, si muove alla ricerca del marito scomparso. La donna è vittima di sequenze tragicomiche di eventi, fra improbabili provini televisivi, studenti criminali, truffatori e impostori di ogni risma, fino a chiedersi «come si farà a sopravvivere, e a tener duro, in tutta questa pazzia?».
Sembra domandarselo anche Giovanni, personaggio di Uninquilina particolare (Guanda, pagg. 275, euro 15), prova narrativa del giovane Emiliano Gucci.
Tragicomici universi metropolitani
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