Cultura e Spettacoli

Il verso giusto Loro Sassoon, un poeta in trincea


di Nicola Crocetti


Il vescovo ci dice: «Quando i ragazzi torneranno
Non saranno gli stessi; Loro avranno combattuto
Per una giusta causa: loro guidano l'ultimo attacco
All'Anticristo; il sangue dei loro commilitoni ha pagato
Nuovo diritto di crescere un'onorevole razza,
Loro hanno sfidato la morte e le han riso in faccia».

«Nessuno di noi è lo stesso!» replicano i ragazzi.
«George ha perso le gambe; e Bill è cieco come una talpa;
Il povero Jim è ferito ai polmoni e morirà;
Bert ha preso la sifilide: signore non troverà
Un ragazzo che non sia cambiato dopo aver servito
\[il paese».
E il Vescovo rispose: «Le vie del Signore sono infinite!».


(Traduzione di Alessandro Gentili)


Noto in Italia solo agli specialisti, Siegfried Sassoon è un
war poet, un autore inglese che ha combattuto in guerra e che nei suoi versi ha dato voce alla rabbia dei soldati di fronte ai macelli umani del primo conflitto mondiale. Nato nel 1886 in un villaggio del Kent, dopo gli studi in Giurisprudenza, mosso dal patriottismo si arruola nell'esercito, e nel novembre del 1915 è inviato sul fronte francese come sottotenente dei fucilieri. Qui stringe amicizia con lo scrittore e poeta Robert Graves, che avrà grande influenza nella sua vita e sulla sua poesia. Sul campo di battaglia si distingue per il carattere temerario, che lo porta spesso a rischiare la pelle in azioni al limite del suicidio, e che gli guadagna il soprannome di Mad Jack. Più volte ferito, nel 1916 viene decorato con la Croce militare per aver portato in salvo i compagni feriti dopo un'azione fallita contro una trincea nemica.
La crudezza del conflitto, l'orrore e la miseria della vita al fronte lo segnano profondamente. Durante la convalescenza per una ferita, scrive una durissima dichiarazione contro la guerra, accusando le autorità politiche e militari di protrarre senza ragione un conflitto che provoca inutili carneficine. Le critiche, riprese dalla stampa, sono passibili della corte marziale, ma l'influente intervento di Graves induce la commissione d'inchiesta a considerare la protesta di Sassoon come il risultato di uno shock da bombardamento e a internarlo in un ospedale psichiatrico di Edimburgo (analoga sorte toccherà anni dopo a Pound). I libri di versi e di memorie di guerra gli guadagneranno grande notorietà e il rispetto dei lettori.

Muore a 81 anni nel 1967.

Commenti