La maggiore eco-compatibilità delle vetture di una flotta aziendale passa pure per gli pneumatici utilizzati. Dato che questi possono incidere fino a un quinto dei consumi del veicolo, scegliere prodotti con una più bassa resistenza al rotolamento non solo significa ridurre le emissioni di CO2 ma anche risparmiare carburante. Un aspetto tuttaltro che secondario, specie in una stagione di continui rincari dei prezzi alla pompa, su cui si sono focalizzati i produttori, complice lintroduzione delletichetta europea, che suddivide le gomme in classi di merito in base alla resistenza al rotolamento, come già accade per lindicazione di consumo degli elettrodomestici.
Alla fascia A si candida linedito BluEarth di Yokohama, atteso sul mercato in estate, cui è attribuito un aumento della scorrevolezza pari al 43% rispetto al predecessore Super E-spec, anchesso indirizzato di preferenza alle vetture ibride, come Toyota Prius e Honda Insight. Alla base di questa resa, il peso ridotto del 17 per cento, la minore resistenza aerodinamica ottenuta con centinaia di piccole cavità sulle spalle simili alle fossette delle palline da golf, la pellicola interna alla gomma che consente di ridurre di oltre un terzo la perdita di pressione nelluso, nonché la mescola denominata Nano Blend, «capace di unire performance da sempre in conflitto - sottolineano alla Yokohama - come il risparmio di carburante, la superiore durata e il grip sul bagnato». Un compound ottenuto in prevalenza da materiali rinnovabili e che al posto degli oli aromatici impiega un estratto di buccia dagrumi, già utilizzato anche nella gamma C.
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