Le campane del borgo che suonano, la gente in strada in occasione della festa del santo patrono e il solito cittadino burbero infastidito dai troppi «rumori molesti», che presenta una serie di esposti, arrivando persino a denunciare il prete e a esortarlo a non suonare più le campane «troppo rumorose».
La storia sembra quella di un film in bianco e nero della serie di «Don Camillo», interpretato dagli indimenticabili Gino Cervi e Fernandel su sceneggiatura scritta da Giovanni Guareschi. Ma con una sostanziale differenza: in questo caso non si tratta di fiction, ma di realtà nuda e cruda.
Siamo a Ostia Antica. La «struttura incriminata» è la cattedrale di SantAurea, incastonata in una cornice di mura e di torri e nella «schiera» di case in miniatura. La chiesa è affidata allordine di SantAgostino ed è in custodia al parroco Giovanni Gisondi. Ma darebbe troppo fastidio (a un solo cittadino), mentre sono in corso le normali attività: oratorio, feste con i bambini, canti del coro e persino i rintocchi delle campane che chiamano a raccolta i fedeli. Labitazione, in questo caso del «Peppone» di Ostia Antica, infatti, confina proprio con il muro che cinge lantico borgo medioevale allinterno del quale si trovano chiesa e oratorio da cui provengono spesso quei «don, don» delle campane e i canti gioiosi. Un suono che non piace al cittadino, arrivato perfino a denunciare il parroco.
Il religioso ieri ha preferito non commentare laccaduto. Più di una persona, invece, ha il dente avvelenato nei confronti del compaesano scorbutico. «Tutto questo che sta accadendo è a dir poco assurdo - si sfoga Franco Sellan, un imprenditore di Ostia Antica -, prima da questuomo è stata chiamata lArpa perché controllasse le campane della chiesa che, secondo lui, facevano troppo rumore. Ora il parroco non le adopera quasi più».
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