Politica

Dare consigli al Professore costerà due euro e mezzo

L’ex premier finanzia la campagna elettorale con le telefonate a pagamento. Santagata: «Il numero sarà attivo a settembre». Ma i messaggini arrivano anche a chi non li vuol

Francesca Buonfiglioli

da Milano

Sms, televoto a pagamento, mail per sottoscrivere appelli e messaggini inviati anche a chi non aveva alcun interesse a riceverli. Più che a una classica campagna elettorale, le iniziative propagandistiche di Romano Prodi per le primarie del prossimo ottobre somigliano piuttosto a un reality show.
Dopo l’appello lanciato da Enzo Biagi il 6 luglio scorso sul sito del Professore - «Conosco un uomo che ce la può fare - recita l’invito del giornalista - un uomo serio, un bravo economista, che è nato dalle mie parti, in Emilia, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, un uomo di poche parole ma di molti fatti: si chiama Romano Prodi» -, i comitati per Romano Prodi hanno inviato 6.500 sms ai militanti che, nei quattro mesi trascorsi dal lancio dei siti internet www.lafabbricadelprogramma.it e www.romanoprodi.it avevano lasciato il numero di cellulare. «Primarie: aderisci all’appello di Enzo Biagi per Romano Prodi», corredato dall’indirizzo web del sito in questione. Il testo si è però propagato come una catena di Sant’Antonio raggiungendo anche chi di Prodi proprio non vuol sentir parlare. E che si è prontamente lamentato dell’inutile interessamento.
Seguendo le istruzioni dei messaggini e raggiungendo la pagina virtuale indicata è infatti possibile sottoscrivere l’appello inviando una semplice mail dopo aver accettato le condizioni di rito per l’utilizzo dei dati personali. «Finora abbiamo ricevuto almeno diecimila sottoscrizioni» ha confermato Giulio Santagata, emilianissimo responsabile dello staff del Professore. Ma non è finita qui. «Entro settembre - continua l’organizzatore storico dell’Ulivo che ideò il viaggio in pullman per l’Italia che portò Prodi a vincere la tornata elettorale del ’96 - prevediamo di dare il via a un televoto. Per questo abbiamo richiesto a Telecom un numero di telefono che sarà utilizzato, dopo l’attivazione che dovrebbe avvenire in settembre, per rivolgere a chi decide di chiamare domande sul programma e sulle priorità». Un 899, un numero a pagamento, che è possibile trovare in calce al sito internet. Naturalmente appena sarà attivato il servizio - assicurano dalla Fabbrica del programma, il quartier generale al tempo stesso bolognese e itinerante di Prodi - saranno rese note le informazioni «tecniche» della chiamata. Per la quale «stiamo fissando - conferma Santagata - il costo massimo, che non dovrebbe superare i due euro e mezzo».
I soldi raccolti con il televoto, con il quale «l’utente potrà selezionare l’opzione più significativa», saranno per il momento utilizzati per la campagna elettorale in vista delle consultazioni interne al centrosinistra, lanciate proprio da Prodi l’anno scorso.
«E poi un domani chissà» chiosa l’inventore della «Fabbrica» preconizzando un futuro utilizzo di questo insolito found-raising.
Intanto gli altri candidati al «Grande fratello 2005» del centrosinistra - al momento Alfonso Pecoraro Scanio, Fausto Bertinotti e Antonio Di Pietro - sembrano non essere ancora entrati nel vivo della campagna elettorale. E men che meno hanno messo in atto iniziative propagandistiche paragonabili a quelle dell’ex presidente della Commissione europea.
«La mia non è una candidatura contro Romano Prodi - ha dichiarato ieri Antonio di Pietro - le primarie sono una richiesta legittima, una necessità per chi non ha un partito dietro le spalle». «Io chiedo agli elettori - ha spiegato il leader di Italia dei valori - di dare la preferenza a me non contro qualcun altro ma perché vogliono che nel programma dell’Unione siano inseriti dei punti che io non vedo scritti da nessuna parte».


E forse anche perché, come termina l’appello virtuale di Enzo Biagi «dobbiamo essere in tanti per promuovere un cambiamento con la candidatura di Romano Prodi alla guida del governo».

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