David Riondino interroga Dario Vergassola su tutto ciò che non sa di Madame Bovary

Dopo avere riletto alla loro maniera uno dei più famosi e importanti capolavori della letteratura mondiale, il «Don Chisciotte» di Cervantes, David Riondino e Dario Vergassola in «Riondino accompagna Vergassola a incontrare Madame Bovary», propongono, senza timore e senza vergogna, una inedita e quanto mai improbabile lettura dell'opera di Gustave Flaubert. E data la trionfale accoglienza ottenuta con il precedente lavoro all'Archivolto, ritornano sul palco ottocentesco del Modena venerdì e sabato, alle 21.
I due comici immaginano in questo nuovo lavoro teatrale che il Ministero della Cultura lanci un'insolita campagna nei teatri, affidata ad attivisti organizzati nelle minacciose Brigate Culturali, con l'obiettivo di alzare il livello medio degli attori di cabaret. Un comico scelto a caso tra i più ignoranti in letterature classiche verrà pubblicamente torturato in scena sotto forma di interrogatorio-lezione su un classico fondamentale dell'800: «Madame Bovary» di Flaubert. Viene estratto un nome che si è particolarmente distinto, tra molti, per il livello da bar della propria estetica: Dario Vergassola. Trascinato a forza sul palcoscenico, viene sottoposto da Riondino (che per l'occasione ha studiato abbastanza) a un interrogatorio su Flaubert e l'Ottocento. Constatata la sua ignoranza in materia, Vergassola è sottoposto alla pena di ascoltare la storia di Emma Bovary, che Riondino legge ed illustra, ed è costretto a commentare i passaggi della storia.
Lo farà a suo modo, individuando nella Bovary di Flaubert quei passaggi e quei momenti che ancora ci parlano, tratteggiando la psicologia di una giovane donna di provincia in relazione alle occasioni che la vita le offre.

A fronte della corrosiva vena satirica di Vergassola, il romanzo - questa è la scommessa - si rivela ancora vivo, provocatorio, sconcertante.
Biglietti: 19 euro, ridotti 16,50 euro, studenti sotto i 26 anni 7,50 euro.

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