da Roma
Elezione assicurata per sette senatori della lista Dc-Nuovo Psi e il leader della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, ritorna alleato fedelissimo della Casa delle Libertà. «È stato ripristinato laccordo con Berlusconi esattamente come era stato programmato negli incontri precedenti», ha specificato Rotondi. È rientrata dopo meno di ventiquattrore la querelle che ha visto contrapposto il partito di ispirazione democristiana al resto della coalizione. Decisiva è stata la capacità di mediazione dello stesso presidente del Consiglio, delleuroparlamentare della Dc, Paolo Cirino Pomicino, e del segretario del Nuovo Psi, Gianni De Michelis. Dopo lo sfogo di Rotondi di giovedì sera («Prendo atto però che il mio partito è meramente aggiuntivo e mal tollerato in una coalizione che fin qui non lo ha mai coinvolto. Cera un accordo sul diritto di tribuna»), Berlusconi ha convocato un vertice in piena notte a Palazzo Grazioli con Pomicino e De Michelis e ieri mattina ha incontrato per mezzora i segretari della Dc e del Nuovo Psi.
Garantito il diritto di tribuna, ossia lelezione di rappresentanti delle due formazioni che hanno minore probabilità di superare le soglie di sbarramento, lapparentamento con la Casa delle Libertà è stato messo nero su bianco. «Laccordo è fatto. Ci sarà la lista della Dc, vado a consegnare il simbolo», ha detto Rotondi uscendo dalla riunione di ieri mattina. Successivamente ha precisato che «non è stata una bega sui posti in quanto le soluzioni erano già state concordate. Il tema è che noi siamo in una soluzione analoga a quella di Mastella nellUnione». AllUdeur, sicura di spuntarla in Senato, Prodi ha infatti riservato cinque posti alla Camera.
Insomma, pace fatta («Berlusconi è il miglior premier possibile per lItalia», ha sottolineato Rotondi) e simboli delle liste Dc-Nuovo Psi presentate in extremis. Al Senato prevarranno esponenti democristiani, mentre alla Camera ci sarà una maggioranza socialista. Sempre a proposito di candidature il segretario della Dc ha precisato che Emanuele Filiberto di Savoia non sarà presente nelle liste, mentre troveranno spazio alcuni aderenti al suo movimento. Il principe, comunque, farà campagna elettorale per il partito. «Non mi candiderò: ancora devo scoprire lItalia, parlare con la gente e poi mi farò unidea», ha detto il rampollo di casa Savoia.
La Cdl ieri ha raggiunto un accordo elettorale anche con i Riformatori Liberali di Benedetto Della Vedova: liste autonome al Senato e presenza radicale nelle liste di Fi alla Camera, con tre o quattro candidati.
Quasi risolto anche il nodo dei «cespugli» del centrodestra, le formazioni che non supereranno la soglia del 2%. Forza Italia dovrebbe ospitare tre nomi di Alternativa sociale della Mussolini e un candidato del Mis di Pino Rauti e della Fiamma Tricolore di Romagnoli (che però ha rinunciato). Nelle liste azzurre ci saranno anche due posti per il Pli (De Luca e Altissimo), tre per il Pri (La Malfa in Emilia, Nucara in Calabria, Del Pennino in Lombardia), uno per Pensionati Uniti di Filippo de Jorio, uno per i Verdi-Verdi di Laura Scalabrini. E anche Stefania Craxi ha chiesto di far eleggere sotto la propria «quota» due altri socialisti. In tutto 22 seggi in meno per i candidati di Forza Italia: una questione che Berlusconi si è impegnato a risolvere subito dopo la sua visita al presidente Usa George Bush, che si concluderà il 3 marzo.
Sempre ieri, lufficio politico dellUdc ha designato la testa di lista del partito al Senato in Sicilia.
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