Roma

Il debito del Comune è di 9,762 miliardi di euro

Alemanno denuncia "un debito insopportabile per un ente comunale come quello di Roma. Alcuni dati occultati". E propone l'avvio di un "processo riformista" per modificare "una struttura economica e politica inadeguata". Tremonti: "Nessuna riduzione delle entrate". Proteste in Consiglio

Il debito del Comune è di 9,762 miliardi di euro

Roma - "Il debito complessivo del Comune di Roma va verso 9 miliardi e 762 milioni di euro", ha annunciato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel corso della seduta del Consiglio comunale in Aula Giulio Cesare a Roma. Secondo Alemanno, si tratta di "un debito insopportabile per un ente comunale come quello di Roma".

Conti capitolini in rosso "Il debito totale del Comune di Roma è di 9,762 miliardi di euro». Ad annunciarlo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante una seduta del consiglio comunale in aula Giulio Cesare. Il sindaco Alemanno, che ha avuto non poche difficoltà visto l’ostruzionismo dell’opposizione a presentare la relazione fatta dalla Ragioneria dello Stato sullo stato di salute dei conti capitolini, ha aggiunto che «la base debitoria al 31 dicembre 2007 è di circa 8,151 miliardi. Si tratta di un dato in costante crescita". Altre voci del debito sono poi rappresentate "dagli investimenti da finanziare, circa 1,544 miliardi di euro", ha aggiunto il sindaco.

Lo sfogo del sindaco "Non è per niente vero Roma ladrona e Roma assistita. Roma genera risorse e genera gettito dei quali solo una minima parte ritorna nelle casse comunali. Il federalismo fiscale è un interesse di Roma ancor più delle regioni del nord", ha detto il sindaco Alemanno aggiungendo che "entro settembre" conta che "diventi soggetto di federalismo fiscale". "La giustificazione del fallimento finanziario degli ultimi tredici anni risiede in una struttura economica e politica inadeguata e che noi modificheremo con un grande processo riformista", ha continuato Alemanno, secondo cui "l’opposizione non deve temere perchè faremo in pochi mesi ciò che loro non sono riusciti a fare in diversi anni". "Cambieremo la filosofia del Comune di Roma - ha aggiunto il sindaco di Roma - che non può avere il ruolo di padre padrone dell’economia cittadina ma un ruolo di indirizzo per mettere in moto le energie della società civile". Poi l'accusa: "Alcuni dati di bilancio in questi anni sono stati occultati".

Riduzione della spesa "Dobbiamo anche entrare nel merito della situazione del piano di ristrutturazione, non solo attraverso gli interventi del Governo ma bisogna anche intervenire sul taglio della spesa". Alemanno vuole, infatti, "riorganizzare la holding Comune di Roma" affinché non ci siano più "situazioni di squilibrio". "Oggi ci sono 81 società di primo livello che mettono le mani dappertutto", ha continuato il primo cittadino invitando a "salvaguardare i posti di lavori, si devono ridurre sprechi e consulenze inutili". Infine, "più efficienza nelle riscossioni. Non credo - ha continuato Alemanno - che possiamo recuperare risorse con tasse occulte. Abbiamo grossissimi enti che non pagano le tasse comunali".

Nessuna riduzione delle entrate "Il Comune di Roma non subirà nessuna riduzione di entrate conseguente a mancato gettito. Assolutamente no". Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, assicura che i 500 milioni di euro anticipati ieri dal Governo, nell’ambito della manovra finanziaria al Comune di Roma, non verranno compensati in alcun modo nell’ambito del programmato taglio dell’Ici deciso dall’esecutivo. Tremonti ha inoltre ribadito che "non ci sono state riduzioni di gettito" ai danni del Comune di Roma nel periodo 2001-2006, quando al Campidoglio sedeva il sindaco Walter Veltroni. Il ministro dell’Economia ha quindi sottolineato "il ruolo fondamentale del federalismo fiscale al quale va aggiunto, in modo complementare, quello demaniale. In questo modo si attribuisce ad un Comune la titolarità gratuita di tutti i beni che sussistono sul suo territorio, esclusi quelli che fanno parte della storia dell’Italia e, come nel caso di Roma, del Governo".

La protesta dell'opposizione Bagarre nel Consiglio comunale di Roma. Mentre il sindaco di Roma Gianni Alemanno prendeva la parola per illustrare la condizione finanziaria del Campidoglio, il consigliere del Pd Athos De Luca ha alzato i toni interrompendolo. "Vergogna vergogna - ha gridato Alemanno sbattendo il microfono sullo scranno - volete fare gazzarra per nascondere il dissesto che avete lasciato". Mentre il consigliere De Luca esponeva un cartello con su scritto: "Alemanno inventa il buco per dare buca ai romani", altri consiglieri capitolini del Pd si sono seduti nell’area riservata al pubblico mostrando cartelli con scritto: "No notte bianca, no cultura, no pappa", "La commedia di Alemanno" e hanno costretto il sindaco ad interrompere la sua relazione. Il presidente dell’aula Marco Pomarici ha chiesto l’intervento della polizia municipale per sedare gli animi. Ma De Luca ha continuato ad urlare: "E' una cosa contro il regolamento questa relazione che poi lascerà spazio ad una conferenza stampa in un luogo diverso da questo, con il ministro Tremonti, lasciando l’aula e i consiglieri che invece avrebbero il diritto di parteciparvi".

Quando gli animi si sono calmati, Alemanno ha ripreso la sua relazione, ma dopo pochi minuti la seduta è stata interrotta proprio per consentire al sindaco di poter andare alla conferenza stampa con Tremonti.

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