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È deciso: scudetto all’Inter

Il via ai campionati di A e B posticipato al 17 settembre Niente licenza all’Empoli, l’Uefa toccherà all’Udinese

Franco Ordine

da Roma

Gli interisti di fede possono tirar fuori dal cassetto degli incubi quelle bandiere. Hanno il numerino 14 stampato sui colori nero e azzurro. Furono confezionate per il 5 maggio del 2002 ma finì come tutti sanno: con la tragica beffa dell’Olimpico e il trionfo della Juve di Lippi, a Udine. Uno scudetto, il più inatteso della storia, il più diverso di sicuro, sta per arrivare dalle parti di via Durini cinque anni dopo quello meritato sul campo e perso per una striscia di incredibili sfondoni, chissà se a parziale riparazione di qualche ingiustizia (98’) e alcune beffe sopportate, negli anni, con cristiana rassegnazione. Lo scudetto viene perciò dirottato dalla Torino bianconera alla Milano nerazzurra per effetto del calcio scandalo e delle sentenze di Caf e Corte Federale. Non è ancora scritto nero su bianco, ma manca poco all’annuncio solenne. Il professor Guido Rossi, commissario straordinario della Federcalcio, ha ufficialmente cambiato idea da qualche giorno. E non solo perché ha raccolto il grido di dolore di Massimo Moratti. Ha cambiato indirizzo appena ha capito che la decisione si sarebbe rivelata un boomerang per il calcio italiano e le sue quotazioni nelle coppe europee. Così ha dato mandato ai suoi collaboratori di approntare, in gran fretta, una commissione mista, 3 elementi in tutto (uno della Federcalcio, uno della Lega professionisti e uno dell’Uefa, Aigner, l’ex segretario generale, l’identità) per esaminare i risvolti tecnico-giuridici della questione. Garantito il risultato: revoca dello scudetto 2005 nei confronti della Juve, assegnazione all’Inter, terza classificata, del tricolore 2006. «L’unico rischio che non ci possiamo permettere è quello di danneggiare la dote internazionale del calcio italiano» è il commento di un influente collaboratore di Rossi. Le altre federazioni straniere, infatti, appena hanno sentito parlare di scudetto non assegnato, hanno chiesto all’Uefa di guadagnare un posto in più in forza della defezione italiana.
NUOVE DATE DI SERIE A E B. Lo scudetto all’Inter è il primo petardo, il secondo botto preparato è quello dello slittamento delle date del campionato. In Federcalcio non è più un segreto. Ne è stato informato, e ne ha parlato dando per scontata la modifica, lo stesso Donadoni durante la conferenza-stampa di presentazione del suo incarico da ct. C’è una fortuna: non ci sono scadenze internazionali a giugno 2007 ma l’ingorgo sarà comunque inevitabile come risulterà ad handicap la partenza delle italiane nella Champions league rispetto alla concorrenza. È un’esigenza inderogabile, determinata dalla partenza del secondo troncone di inchieste sportive con Reggina, Messina, Arezzo al centro dell’attenzione e quindi con la previsione di verdetti altrettanto crudeli, retrocessioni, penalizzazioni. Per consentire anche a club e tesserati di sostenere il doppio giudizio, Caf e Corte Federale, bisognerà rinviare al 10, o molto più probabilmente al 17 settembre l’inizio di serie A e serie B. Nell’occasione si potrà organizzare anche la supercoppa d’Italia con la seguente soluzione: Inter, a quel punto titolare dello scudetto, contro la Roma, finalista di coppa Italia.
NUOVI FORMAT. Le riforme dei campionati non saranno imposte dall’alto. È un impegno solenne preso da Rossi e dal suo assistente professor Nicoletti. Si realizzeranno con il consenso di tutte le società professionistiche o di una larga maggioranza. Per guadagnare questo risultato, diventerà decisiva la data del 26 luglio, fissata da tempo per trovare un nuovo presidente, dopo le dimissioni di Galliani. Ieri a Roma, il gruppo ristretto del consiglio di Lega, sconfessato dal dissidente Zamparini, ha nominato Massimo Cellino reggente per una settimana. Nel frattempo bisognerà trovare, con nuove regole, un nome da spendere per la presidenza al fine dichiarato di evitare il commissario. Perché una Lega spaccata e senza testa può reggere una, due settimane al massimo, non oltre. Ieri è ricomparso, dalle parti di Fiumicino, anche Antonio Matarrese. «È venuto a salutarci e a farci coraggio» ha dichiarato il fratello Vincenzo. Conoscendolo, don Tonino, ha fiutato aria di restaurazione.
MILAN SENZA UEFA. La Corte federale apre i battenti sabato mattina e intende completare il proprio tour entro il 25, che è la data chiave per comunicare all’Uefa l’elenco delle società iscritte alla prossima edizione delle coppe, Champions league e Uefa. La previsione più accreditata è la seguente: il professor Sandulli correggerà la penalizzazione inflitta al Milan in serie A per impedirgli l’Uefa, ottenuta in forza di un errore materiale (di calcolo) commesso da Ruperto e dai suoi assistenti. Il Milan giocherà il campionato di A e parteciperà alla coppa Italia, dunque. All’Empoli ieri il professor Rossi ha notificato l’impossibilità di accogliere la richiesta di una licenza Uefa, a termini scaduti. Sarà l’Udinese a entrare nella lista.
STAFF AZZURRO. Navigano nel buio Albertini e Donadoni per allestire lo staff azzurro degno di un titolo mondiale. Sicura la conferma di Ivano Bordon, preparatore dei portieri. Interpellato, ha rinunciato anche Ciro Ferrara: ha scelto di restare alla Juve. In imbarazzo anche il professor Rossi sul dopo Gentile all’under 21. «Non siamo ancora pronti» la sua malinconica ammissione.

Contattato Beppe Bergomi: l’ex nerazzurro darà una risposta oggi.

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