Da Quagliarella-Iaquinta a Toni-Matri: un girone dopo, la Juventus sfida l’Inter con una coppia d’attacco tutta nuova. Una ventina di minuti di rodaggio visti a Cagliari potrebbero essere stati sufficienti per convincere Delneri: Del Piero, spremuto da un gennaio in cui ha giocato quasi sempre, rimane in stand by e spera ancora di vincere il ballottaggio (con Toni) al fotofinish, Iaquinta è già contento di essere tornato a disposizione e comunque, da quando è alla Juve, ha dato spesso il meglio di sé arrivando dalla panchina. Si va insomma verso una coppia inedita: entrambi a segno otto giorni fa, entrambi con una fame di gol da paura per dimostrare di essere da Juve. Toni, peraltro, quando vede nerazzurro si scatena: cinque gol segnati finora all’Inter con le maglie di Palermo, Fiorentina e Roma. E, vestendo il giallorosso, alla 31esima giornata dell’ultimo campionato contribuì in prima persona alla sconfitta di Eto'o e compagni. Delneri si augura che porti bene e non chiude la porta a nulla: «Matri è stato compagno di Nenè a Cagliari e quindi può tranquillamente giocare da seconda punta. Più che i singoli interpreti, è importante l’atteggiamento di chi va in campo. Abbiamo recuperato tanti giocatori e siamo pronti: i fatti dicono che, con la squadra al completo, la Juve se la gioca con chiunque. Affronteremo la squadra campione del mondo che è in gran forma anche dal punto di vista psicologico: dimostrare di essere competitivi a questi livelli ci darebbe grande stimolo e altrettanta fiducia per il prosieguo del campionato». Per la serie: se arrivassero i tre punti, potremmo prendere il volo verso quel quarto posto che è l'obiettivo dichiarato per la stagione. In settimana lo hanno detto un po' tutti, da Toni a Buffon, da Chiellini a Matri. A quello si pensa e basta: non a un’eventualità negativa e nemmeno alla solita solfa legata a calciopoli «perché io devo concentrarmi sul campo. Dobbiamo partire e arrivare a mille all’ora». Per metterla sul fisico, Chiellini sarà confermato esterno sinistro in una difesa che con Sorensen, Barzagli e Bonucci sarà intorno ai 190 cm di media. «Ho bisogno che Giorgio giochi lì finché non recupererò giocatori adatti (De Ceglie, ndr)», ha spiegato Delneri. Grosso torna insomma nel dimenticatoio e da quel lato il numero tre formerà una bella cerniera con il recuperato Marchisio. Inventato esterno proprio all’andata per limitare Maicon e vero ago tattico della bilancia bianconera: «Lui resta un interno di centrocampo, ma partendo largo ha già segnato cinque gol in campionato e non mi pare poco». La Juve ha insomma le sue certezze e se le tiene strette, coccolandosi Matri («lui e Pazzini hanno dimostrato doti importanti, dentro e fuori dal campo. Il calcio ha bisogno di gente come loro, ma al Pazzo dico che per segnare può aspettare domenica prossima») e plaudendo Zanetti come «modello da seguire». Zero polemiche e tanto rispetto. Anche per Leonardo, allenatore che a differenza di Delneri non ha fatto anticamera: «Io sono soddisfatto così.
Leo ha fatto benissimo l'anno scorso al Milan e altrettanto sta facendo adesso. Senza nulla togliere a Benitez, sia chiaro: una stagione andata bene o male non scalfisce le qualità degli allenatori». Concetto buono anche per un'autodifesa, nel caso in cui andasse male.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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