Delpini: "Crescono le offerte in chiesa. Nell'8x1000 lo Stato ci fa concorrenza"

Stoccata dell'arcivescovo all'incontro sul bilancio (in attivo) della Diocesi

Delpini: "Crescono le offerte in chiesa. Nell'8x1000 lo Stato ci fa concorrenza"
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Meno italiani donano l'8x1000 alla Chiesa ma più lombardi sostengono le parrocchie. La nostra Diocesi ha raccolto nell'ultimo anno 182 milioni di euro, come se ciascun fedele avesse offerto 32,7 euro (l'anno scorso la media era di 29 euro). Sono invece 18,7 milioni i fondi legati all'8x1000 per la Diocesi. È quanto emerso alla presentazione del Bilancio di missione in Curia. La pubblicazione, alla terza edizione, ha lo scopo di illustrare le attività con le ricadute in ambito pastorale e sociale. Quest'anno sono anche diminuiti i debiti mentre le risorse gestite da Caritas, Fondazione Oratori e altri enti per i progetti sul territorio e le attività pastorali sono state pari a 66 milioni.

L'Arcivescono Mario Delpini ha detto che "quello che più lo ha colpito è stato l'aumento di offerte spicciole da parte della gente. Un gesto che manifesta senso di appartenenza, di responsabilità e fiducia. Realizzare un Bilancio convince ancora di più le persone a dire che quello che si raccoglie è usato bene".

Monsignor Delpini ha proseguito: "In Italia sappiamo che c'è una diminuzione delle firme in favore della Chiesa Cattolica. Il fatto che lo Stato stesso si sia inserito nella serie di possibili destinatari dell'8x1000 forse spiega questa diminuzione ed è una decisione un po' singolare, forse anche non del tutto giusta, perché queste risorse dovrebbero essere destinate ad attività diverse da quelle dello Stato. Il fatto però che aumentino le donazioni per la propria parrocchia, almeno nella nostra Diocesi, forse indica che il coinvolgimento delle persone è più efficace quando uno fa parte di una comunità, ne vede personalmente le necessità, ne vede le opere, anche se si sa che le stesse risorse dell'8x1000 vengono restituite alle Diocesi".

Alla presentazione sono intervenuti Antonio Antidormi, economo della Diocesi, mons. Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli Affari economici, don Fabio Landi, responsabile del Servizio per la Pastorale scolastica oltre all'Arcivescono Delpini che ha firmato la prefazione al Bilancio.

Aumentati rispetto all'anno precedente, gli abitanti della Diocesi, che passano da 5.539.708 a 5.566.667, mentre resta invariato il numero delle parrocchie (1.106), ognuna ha in media 5.037 abitanti. La novità è che sono entrate nel Bilancio le 202 scuole parrocchiali d'infanzia. Da 111 bilanci risulta che 64 scuole sono in utile e 47 in perdita, con un saldo positivo, pari a 923mila euro.

Il Bilancio distingue come sono state spese le risorse (pari a 66.532.848 euro) gestite da enti come Caritas, Fondazione Oratori e Opera Aiuto Fraterno, più altri minori, distinguendole da quelle della casa della Carità, della Fondazione S. Carlo e delle parrocchie.

Le entrate di queste ultime nel 2023 sono state di 270.277.626 euro (con un incremento del 13% rispetto al 2022). Il 66% (oltre 177 milioni) destinati all'ambito educativo e celebrativo-sacramentale. Il 18% è servito per le manutenzioni straordinarie e le ristrutturazioni. Anche le uscite sono aumentate: 245.899.575 euro (+8% rispetto al 2022).

Il saldo tra entrate e uscite delle parrocchie è stato positivo, pari a 24.378.051 euro, "una cifra destinata a dare continuità alla missione pastorale o per onorare il debito contratto da qualcuna" ha precisato la Curia.

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