Luchino Visconti si racconta. Lo fa attraverso la voce narrante di Giancarlo Dettori ed entro mura, quelle scaligere, esplorate palmo a palmo da un uomo che amava riandare «allodor di palcoscenico nelle narici» respirato da subito, nel palco del nonno e quindi di papà. A quello stesso palco, il regista avrebbe destinato una collana di spettacoli memorabili, spesso con Maria Callas nel ruolo del titolo.
«Caro Luchino» è lo spettacolo che la Fondazione Portaluppi e il canale televisivo Sky Classica oggi portano alla Scala, alle 17 con replica alle 20.30. Un omaggio ideato e curato da Guido Torlonia, testato a Parigi e fino a luglio in viaggio per lItalia (Venezia, Roma e Palermo). Interviste, lettere, scorci di film e il dietro le quinte alimentano un viaggio nel mondo di Visconti. La parola del regista si miscela alle testimonianze di Silvana Mangano, Anna Magnani , Jean Marais, Alain Delon, Marcello Mastroianni, Adriana Asti, Vittorio Gassman, Claudia Cardinale. E ovviamente di Maria Callas «che parla degli artisti con cui lavorava negli anni di collaborazione con Visconti» spiega Torlonia. Fra le chicche, «una lettera di Visconti pubblicata dallUnità, nel 1957, e indirizzata a Charlie Chaplin». Sullo schermo scorrono interventi di amici e di colleghi, frammenti tratti da cinegiornali, a ricordare prime della Scala, premi e interventi di cronaca legati a lui. Dettori lo conobbe allAteneo di Roma durante uno spettacolo con Volonté, e in un certo senso ancor prima: «ero una comparsa di Senso. Dovevo gridare Allattacco. Così riunì genitori, parenti e amici per seguire il film scoprendo, però, che avevano tagliato quella sequenza», sorride Dettori.
Oggi, h 17 e 20,30
Teatro alla Scala, ridotto dei palchi ingresso libero
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.