«Devo cacciarti, me l’ha detto il capo»

«Se il capo ha un dipendente e questo dipendente non gli va più bene, ed è il capo, cioè un segretario politico, decide lui chi è in squadra e chi no. Io ho dovuto metterti fuori dalla squadra del capo e metterti con Renzo». Andrea Morando, autista del Carroccio licenziato da via Bellerio solo pochi giorni fa, si gusta la sua vendetta. Come aveva già fatto l’altro chauffeur del Carroccio Alessandro Marmello (che ha filmato il Trota mentre intascava i rimborsi del partito destinati agli autisti), Morando ha piazzato una trappola all’ex tesoriere Francesco Belsito. Una registrazione effettuata in segreto lo scorso 12 gennaio nell’ufficio di via Durini, che secondo gli inquirenti sarebbe stata la base operativa per le spericolate operazioni finanziarie di Belsito e per gli incontri con gli uomini delle cosche. Quel giorno, l’autista si aspetta chiarimenti sul proprio destino professionale. E registra la conversazione con il tesoriere.
«In Lega non ti posso più tenere - gli spiega Belsito - per mandarti in uscita devo mettermi d’accordo con te. Ti sto pagando la casa e ti sto pagando lo stipendio da aprile. Ho tenuto un rapporto il più possibile e ora non posso più». Ma chi decide di silurare Morando? «Io devo applicare solo ciò che mi viene detto», dice ancora l’ex tesoriere. Il problema è Renzo Bossi, il Trota. L’autista se ne lamenta. «Mi ha trattato come un giocattolo, Francesco, diciamoci la verità. Io lo so che è il tuo... che con lui hai un rapporto particolare, ma la verità è che lui mi ha trattato come un giocattolo. Questa è la verità, mi ha trattato come un gioco». «Il problema non è questo - replica Belsito - il problema è che se tu hai dei datori di lavoro con una certa funzione, non è quella di rispondere a un ministro o quella di fare il segretario..., ma quella di fare l’autista fiduciario e questo rapporto non c’è più, io non posso entrare nel merito perché i rapporti fiduciari sono basati tra due persone e quello che nasce tra di loro. Se nasce un’amicizia sono ben contento perché vuol dire che il rapporto è migliorato, se non nasce un’amicizia ma nasce un conflitto, io non posso andare... Io devo solo applicare ciò che mi viene detto».

«Il ragazzo - ribatte ancora Morando - dice che gli si rompe i coglioni perché non gli sta bene che ci sia una persona che faccia non quello che dice lui, ma io ho fatto esattamente quello che la signora Manuela e la signora Rosi Mauro mi hanno chiesto di fare».

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