da Roma
Ministro Mastella, la sua Campania rischia di diventare la vergogna d’Europa. È ora che il governo dia risposte?
«Quello che io chiedo a tutti è un senso di grande sintonia tra maggioranza e opposizione per riscattare l’orgoglio della Campania e l’intera classe dirigente. Diciamo la verità: in questo caso sono più le responsabilità locali, non del governo, però il dramma ha assunto proporzioni tali che il governo non può stare fuori: è giusto che intervenga. Ma vorrei aggiungere una cosa, una risposta al mio amico Calderoli, sul Nord...».
Il Nord?
«Vorrei parlare dell’inquinamento vero dell’ecomafia e della morte di tanta parte della mia gente nelle cui zone sono stati riversati rifiuti tossici provenienti dal Nord. Mi dà fastidio l’atteggiamento arrogante, presuntuoso di qualcuno che ci tratta quasi fossimo straccioni. Abbiamo le nostre responsabilità, ma...».
Si prende le sue?
«Io non abdico dalle mie, anche se non tutti sanno che io sono uno dei pochi parlamentari ad aver avuto la discarica sotto casa... E sono stato con la gente. Ma voglio dire che quasi quotidianamente ci sono camion che vengono dal Nord e che scaricano da noi rifiuti utilizzati dalla camorra, e dove ci sono rifiuti tossici sono aumentate le morti da cancro».
Di chi è la colpa del disastro della Campania?
«Io credo che in questo momento bisogna tracciare una linea rossa su quello che è stato, poi discuteremo su chi è più responsabile. Certamente c’è stata una responsabilità maggiore del centrosinistra, anche se il centrodestra non è esente. Ma dobbiamo fare i termovalorizzatori, gli inceneritori».
Quello di Acerra non entrerà in funzione prima del dicembre del 2008. Perché?
«Lo sa che la gara ad Acerra per due volte è andata deserta? Dopo che l'Impregilo è stata mandata via, per la seconda volta la gara va deserta. Se accade per la terza volta il termovalorizzatore non si aprirà neanche nel 2500».
Perché succede?
«Si vogliono caricare su chi vince la gara 40 milioni di euro bruciati precedentemente».
Il governatore Bassolino è da sette anni presidente della Campania e per quattro è stato commissario per l’emergenza rifiuti. In tanti ora chiedono le sue dimissioni. Si aggiunge al coro?
«Ha le sue responsabilità, ma prendersela solo con lui è essere ingiusti. E lo dico io che non sono mai stato tenero con Bassolino... Le mie critiche vanno piuttosto al Pd campano. Si mettessero d’accordo. Non ci possono essere posizioni di lotta e di governo».
Se lei fosse il governatore della Campania cosa farebbe?
«Utilizziamo le cave della regione, tutte quelle che sono nelle varie province, organizzando un piano provinciale per lo smaltimento e poi facciamo un bando mondiale aperto ad aziende italiane, europee, del mondo, per realizzare altri inceneritori. Per fare in modo che si crei discontinuità con il passato».
Ma se le gare vanno deserte...
«Se il termovalorizzatore non la fanno gli enti locali lo deve fare il governo».
È d’accordo con chi chiede un commissariamento della Regione Campania e del Comune di Napoli?
«Mi sembra una propaganda inutile, sciocca e cinica. Anziché fare della filosofia su quello che non si è fatto, bisogna pensare a quello che c’è da fare. Poi decidano i cittadini di chi è la responsabilità maggiore. Se cacciamo il governatore che succede? Non risolviamo il problema dell’immondizia. Occorre un piano».
È preoccupato per l’emergenza ordine pubblico?
«Ci sono interessi della camorra dietro ai blocchi. La camorra ha fatto un business incredibile con i rifiuti, a partire da quelli tossici del Nord. Alla camorra non piace che si regolarizzi il ciclo. E non capisco il sindaco di Napoli che lotta assieme ai manifestanti di Pianura, mentre Bassolino ha usato parole di maggiore responsabilità».
Fino a che punto possono arrivare le infiltrazioni camorristiche nelle rivolte di piazza?
«È la camorra che aizza il fuoco e manda persone a Pianura e altrove, perché non vuole la regolarizzazione. Bisogna quindi dire alla brava gente di stare attenti agli agitatori pagati dalla camorra per fare questo casino. Chi incendia il bus non è il cittadino perbene, ma qualcuno che è mandato dalla mafia».
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