Cronache

La difesa Prima di denigrare bisogna guardare i fatti

Da giorni si leggono i verdetti di alcuni lettori circa la candidatura del professor Enrico Musso a Sindaco della nostra città. A fronte di alcune valutazioni positive ve ne è una che pare spinta da qualcuno. Ometto, per correttezza, il nome dell'articolista. Essa, dopo aver contestato la scelta di Scajola sull'onorevole Alfredo Biondi, a coordinare il centro destra a Genova, testualmente recita «… Ancora più assurdo è lanciare la candidatura a sindaco di un radical chic finiano come Enrico Musso già sconfitto una volta, estraneo alla sensibilità dell'elettorato genovese di centro destra e superconsulente di fiducia della giunta di sinistra del sindaco Pericu…». Ora capisco che in Italia vi sia la libertà di parola ma non concepisco valutazioni superficiali a danno di una persona che, pur se sconosciuta a quello scrittore, lavora in Senato anche per la nostra città. Probabilmente a quel signore, è sfuggita la riunione che Musso ha fatto sere fa alle Gavette in Valbisagno, dove ha illustrato il suo progetto sulla «Metrovia», diversamente dalla «Bus Via» che dovrebbe alleviare i problemi viabili della vallata e dove un mare di persone, cioè l'elettorato, lo ha applaudito. Ma torniamo alle qualificazioni supeficiali: perché chiamare Musso «radical chic» finiano? Che senso ha dire che Musso è stato consulente della giunta di sinistra Pericu? Musso è un tecnico giurista universitario e come tale accorda il suo sapere a chi lo chiama, specie se questo è a beneficio della città. Perché gettare sterco per aria?
A chi fa comodo questa sterile denigrazione di una persona? Io c'ero al Porto Antico quando nel 2007 Silvio Berlusconi chiamò Musso quale collaboratore e prossimo candidato a Sindaco di Genova. Non credo che la sua valutazione sia stata superficiale. Sono invece superficiali e oltremodo scorretti certi attacchi che favoriscono la disgregazione e creano disorientamento negli elettori Per quanto riguarda la «decantata sensibilità dell'elettorato di centro destra», rimando quel pseudo scrittore a verificare l'astensionismo dei seggi alle ultime regionali. Infine mi sembra opportuno chiarire che Enrico Musso ha fatto il militare di leva nell'arma dei Carabinieri, è professore ordinario di Economia applicata nell'Università di Genova. È titolare di corsi in varie Università Italiane e straniere. Tiene conferenze in una moltitudine di paesi stranieri sulla politica dei trasporti; è uno dei massimi studiosi mondiali in materia di economia portuale e marittima ed economia dei trasporti… È autore di 120 pubblicazioni, fra riviste internazionali e volumi, dirige master universitari e un dottorato di ricerca sui temi delle politiche urbane e dei trasporti. Tralascio altre cariche che ha il senatore, per non stancare i lettori. Ora mi domando se quell'articolista ha mai conosciuto il professor Musso, se gli ha mai parlato, se ha mai saputo, prima di scrivere certe affermazioni il suo programma per la nostra città. Prima di salire in cattedra a pontificare, è opportuno informarsi bene. Penso sia il caso di chiedere a Musso di non dare retta «ai ragli d'asino» e di candidarsi per la nostra Città. Credo sia ora di smetterla di farci del male.

Rimbocchiamoci le maniche e invitiamo il nostro senatore a partecipare ai convegni e alle riunioni da organizzarsi a Genova e nelle sue periferie, «prima di subito».
*già Consigliere Comunale di Genova

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