I mutui scendono più dei prestiti, è normale? Chiediamo a Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline e Prestitionline.
«Sono strumenti diversi e rispondono a logiche commerciali e finanziarie diverse. Qualche scostamento negli andamenti lo si è sempre riscontrato».
Quali sono queste diverse logiche?
«I mutui utilizzano indici (Euribor, Irs) che stimano il costo del denaro sul lungo termine, soprattutto per i tassi fissi. I prestiti invece, che hanno un’ampia tipologia di prodotti, seguono logiche più commerciali e sono direttamente indicizzati al costo del denaro. I tassi qui sono più variegati, secondo che si tratti di prestiti personali, carte revolving, cessione del quinto».
Variegati quanto?
«Se lei acquista un’automobile, il denaro per finanziarla lo pagherà all’incirca il 6%. Se chiede un prestito di liquidità, arriva al 12-15%».
Perché dislivelli così ampi tra mutui e prestiti?
«Per la maggiore rischiosità dei secondi. Le sofferenze nel settore dei mutui, all’incirca dell’1%, raddoppiano nel mondo dei prestiti».
C’è poi un fattore importante come le garanzie.
«Certamente. Un mutuo è assistito da un’ipoteca legata a un bene immobile, segue una valutazione approfondita, e permette all’istituto creditore, eventualmente, di rivalersi concretamente. Il credito al consumo è un mondo in cui non ci sono garanzie reali e le valutazioni sulla solvibilità del cliente sono più rapide».
Come vengono effettuate?
«Si ricorre alla Crif, la principale banca dati che registra i comportamenti debitori degli italiani. Registra tutte le richieste e attesta se i rimborsi sono avvenuti o no. Se un cliente ha sempre pagato, nessun problema. Altrimenti l’istituto sarà meno propenso a concedere il prestito».
Ci sono emittenti di carte di credito, anche con marchi molto noti, che inviano per posta carte non richieste e già attive: se vengono intercettate da un malintenzionato, ci si espone a situazioni molto spiacevoli...
«Sono cose che non dovrebbero esistere, ma alcune società usano questi metodi molto aggressivi, mettendo anche in conto del contenzioso e degli eventuali insoluti. Si tratta di logiche commerciali del tutto slegate da reali finalità finanziarie. Spedisco 100mila carte, mi aspetto l’adesione di una certa percentuale di nuovi clienti e le perdite cui mi espongo sono calcolate. Tuttavia si tratta di un’area davvero troppo poco regolamentata. Ma sulle carte va detta anche un’altra cosa».
Quale?
«Che le revolving, quelle che permettono il pagamento a rate, possono caricare tassi anche del 20%. Il beneficio della rateizzazione a quel punto è decisamente illusorio».
Che cosa si profila sul futuro dei tassi?
«A breve resteranno stabili, entro un paio d’anni risaliranno e la forbice tra mutui e prestiti potrà ridursi lievemente. Ma la distanza tra le due categorie ci sarà sempre».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.