Roma

Il dilemma di Veltroni: cosa regalare a Totti e Ilary?

Silvia Cerioli

Il set da pizza, la «Bambina con il cesto di fiori» o il «Vaso a palla con decoro di pesci»? Per il sindaco Walter Veltroni, orientarsi nella lista di nozze di Francesco Totti e Ilary Blasi non è stato uno scherzo. Dopo aver ricevuto la partecipazione, il primo cittadino ha curiosato tra le proposte dell’elenco nuziale, elaborate dalle Gioiellerie Brusco. Veltroni, esperto di cinema e di musica ma non certo di sponsali, si è trovato in una situazione per lui insolita. La lista di nozze degli sposi dell’anno è molto colorata e giovanilista: oggetti in vetro colorato, metallo martellato, con un tocco qua e là di tradizionalismo. «Francesco è un caro ragazzo - ha detto ai componenti del suo staff - voglio che capisca che la città gli è vicina in un momento tanto importante». Ecco perché, dopo una seria riflessione alla quale hanno contribuito alcuni suoi collaboratori, sua moglie Flavia e un’analisi attenta delle indiscrezioni comparse sui giornali, il sindaco ha preso una serena decisione. In altre parole, fare un regalo fuori della cliccatissima lista di nozze sul web, puntando su un oggetto che, per dirla con le sue parole «parli a Francesco di Roma». Unico dubbio da sciogliere per il sindaco: meglio la stampa antica o l’incisione?
Dal regalo a Totti al nuovo segretario dei Democratici di sinistra romani. Esterino Montino è uno dei personaggi più noti e solidi della Quercia capitolina. A vederlo, con la sua barba bianca e la stazza robusta, sembra un proprietario terriero uscito da un romanzo dell’Ottocento. Non è soltanto un’impressione: ex esponente della Federbraccianti, Montino, che ancora coltiva l’amore per la campagna e per l’attività agricola, si definisce scherzando «un politico contadino», in riferimento alla sua schiettezza. Nel suo primo discorso da segretario, ha confermato tale stile: frasi chiare e secche, senza svolazzi. E, in un partito che tenta di sembrare socialdemocratico, ha spiazzato tutti parlando del suo passato comunista. «È stata la militanza nel Pci a segnare la mia vita - ha osservato commosso -, l’attaccamento alle sue radici e ai suoi valori ha sempre fortemente guidato il mio agire politico». E non basta. Montino ha messo in guardia il partito contro le sirene della vittoria facile nel 2006. «Evitiamo di aiutare il centrodestra - ha proclamato - visto che ancora non abbiamo vinto».

Un brivido ha percorso la platea.

Commenti