La Diocesi: rispettate la sensibilità dei cittadini verso il volto di Cristo

L’arcivescovo Angelo Scola non ha gradito l’inserimento nel cartellone del Teatro Parenti dello spettacolo che già in Francia aveva causato accuse di blasfemìa. E fa sapere che si aspettava più attenzione nella «programmazione». In una nota dell’Ufficio comunicazioni sociali, la Diocesi chiede di rispettare «la sensibilità di quanti cittadini milanesi, e non sono certo pochi, vedono nel Volto di Cristo l’Incarnazione di Dio, la pienezza dell'umano e la ragione della propria esistenza». Scola crede nel dialogo e invita a evitare provocazioni: «La libertà di espressione possiede un’imprescindibile valenza sociale», che «deve essere tenuta particolarmente in conto da chi dirige istituzioni di rilevanza pubblica», per evitare «un “tutti contro tutti ideologico” che divenga difficilmente governabile».

Molti fedeli hanno scritto lettere e organizzato un Rosario di riparazione davanti al Parenti. Quanto ai toni minacciosi denunciati dal Teatro, l’arcivescovo è netto: «La preghiera per manifestare il proprio dissenso non può accompagnarsi a eccessi di qualunque tipo, anche solo verbali».

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