Ci hanno provato a ubbidire agli ordini di scuderia. Ci hanno provato persino quelli che non erano daccordo. Ma non è servito. Il consiglio regionale proprio non vuole Susy De Martini come garante dei diritti dellinfanzia. Ieri il presidente Rosario Monteleone ci ha provato fino alla sesta volta per fare in modo che laula garantisse il quorum necessario (27 voti) ad assegnare lincarico alla prof. Ma allinizio mancava una sola scheda. Alla fine invece, anche qualcuno che prima si era allineato agli accordi di maggioranza ha messo nellurna la scheda bianca, facendo addirittura scendere i consensi a 24.
Già alcune settimane fa il presidente Monteleone aveva proposto allaula la candidatura della psichiatra prestata alla politica. Ma il suo nome era risuonato inevitabilmente come una provocazione nei confronti del Pdl che, dopo aver candidato Susy De Martini alle Europee, si era visto insultare dalla prima dei non eletti che, da quel giorno, aveva fondato partiti, annunciato liste fortissime e appoggiato alle regionali Claudio Burlando, fino a candidarsi nella stessa lista del presidente senza peraltro riuscire a ottenere voti sufficienti a entrare in consiglio. Insomma, impossibile convergere sul suo nome, nonostante un consigliere comunale e un consigliere regionale Pdl avessero garantito, in un incontro riservato, pieno appoggio e i voti necessari allelezione.
Ieri la nomina del difensore dei diritti dellinfanzia, ruolo ben retribuito a fronte di obiettivamente scarsi poteri di intervento, era di nuovo allordine del giorno. E quindi cè stata la seconda raffica di tentativi a suon di votazioni. Il Pdl, in alternativa a Susy De Martini, ha proposto la candidatura del pediatra Alberto Ferrando, ben sapendo che però era la maggioranza a dover dimostrare quella compattezza che la volta scorsa non aveva avuto. A soccorrere il centrosinistra è stato probabilmente, per lennesima volta, il biasottiano Aldo Siri, che non ha mai nascosto le proprie simpatie per la prof. Niente da fare. Per un istante il presidente Monteleone ha sperato di raggiunger il quorum necessario quando, oltre alle 26 schede per la psichiatra, ce nera per «De Martino», con la «o» finale. «Si scrive De Martini, De-Mar-Ti-Ni», ha ripetuto più volte il nome corretto dal più alto scranno di via Fieschi, ben consapevole del fatto che non poteva considerare valido quel voto. Ma il consigliere burlone non si era sbagliato, e alla votazione successiva ha messo scheda bianca come i due compagni di partito. Insomma, niente Susy De Martini. Che pare non abbia preso molto bene questa ennesima stroncatura. Ieri pomeriggio era infatti prevista come ospite di Franca Brignola ad una trasmissione di Telegenova dedicata alla bulimia.
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