Potrebbe essere soltanto questione di disservizi in un ufficio oberato di lavoro e un organico non adeguato, ma potrebbe esserci stato anche del dolo nel «dimenticare» in più occasioni ravvicinate nel tempo fascicoli sui tavoli della cancelleria rischiando così di far scarcerare una serie di arrestati o di vanificare altre misure restrittive emesse della Procura. Per chiarire la situazione del Tribunale del riesame, colpito nei giorni scorsi da un provvedimento di trasferimento in massa di tutto il personale amministrativo, il procuratore capo Giovanni Ferrara ha deciso di aprire uninchiesta, contro ignoti, nella quale si ipotizza il reato di abuso dufficio.
Troppi gli errori commessi dai dipendenti per addebitare tutto alla negligenza del personale senza prima verificare il loro operato. In ballo, al Riesame e allufficio misure di prevenzione, ci sono questioni delicate che hanno a che fare con la libertà delle persone e con sequestri di ingenti beni, spesso legati alla malavita organizzata. A causa dellultimo disguido tecnico, per esempio, per poco non sono usciti di cella 9 indagati per mafia a Fondi. La Procura ha fatto appena in tempo ha reiterare i provvedimenti di custodia cautelare. Qualche settimana fa, invece, la mancata citazione alle difese della fissazione delludienza ha provocato lannullamento del sequestro della sede Luiss. Episodi del genere se ne sono verificati diversi ultimamente. E ora la Procura vuole accertare se certi errori «siano stati fatti apposta» o se al contrario, data la mole ingente di ricorsi e il numero insufficiente di impiegati di cancelleria, che hanno competenza per tutto il Lazio, siano frutto di «dimenticanze o negligenze». A portare allapertura del fascicolo è stata una segnalazione fatta in Procura dal presidente del Tribunale Paolo De Fiore, nella quale sarebbero stati indicati casi di specifici disservizi, ma anche alcune indicazioni di pm. Il presidente De Fiore conferma di aver avvertito lui i magistrati ma fa presente che «il provvedimento di trasferimento è stata una decisione presa in autonomia dalla responsabile del personale amministrativo». La dirigente in questione si chiama Marisa Lia. È lei che, dopo aver ricevuto una lettera di fuoco dal presidente della sezione Giusepep DArma, ha disposto il trasferimento il blocco di 23 impiegati sostituiti con altrettanti dipendenti, presi per lo più dal civile, senza una preparazione specifica in materie complesse e per loro del tutto nuove come quelle trattate dal Tribunale del riesame. Al primo giorno di lavoro i nuovi arrivati non sapevano dove mettere le mani e non avevano neppure le pass word per accedere ai terminali. Ciò non ha fatto che aumentare il caos in cancelleria e nelle aule.
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