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«Dobbiamo parlare agli italiani La par condicio va modificata»

Berlusconi contro la «legge bavaglio». Malan: «Il nuovo testo sarà depositato nei prossimi giorni»

«Dobbiamo parlare agli italiani La par condicio va modificata»

Fabrizio de Feo

da Roma

Silvio Berlusconi insiste con la modifica della par condicio. Un progetto al quale nella Casa delle libertà si è lavorato nei giorni scorsi e che ora dovrebbe tornare operativo. Il premier avrebbe ribadito in questi giorni, incontrando gli azzurri, l’intenzione di procedere contro la «legge-bavaglio». «La proposta di modifica verrà depositata nei prossimi giorni - annuncia il senatore azzurro Lucio Malan, che già in passato aveva lavorato al testo -, anche se non so ancora se alla Camera o al Senato. Era un progetto su cui stavamo lavorando, è normale che si vada avanti».
La modifica della legge sulla par condicio (da lui battezzata «impar condicio») resta, insomma, una priorità di Silvio Berlusconi. E proprio di «priorità» avrebbe parlato lo stesso premier nel corso di tre incontri tenuti negli ultimi giorni: il primo con i vertici di Forza Italia per discutere di legge elettorale, il secondo con gli eurodeputati «azzurri» per una valutazione sul partito unitario, il terzo con Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini. Berlusconi avrebbe detto a chiare lettere: «Dite quello che volete ma secondo me la vera priorità rimane la par condicio. Noi vinciamo se parliamo direttamente agli italiani».
La proposta di Forza Italia, che verrà presentata la settimana prossima sia alla Camera che al Senato con un ddl preparato da Malan e Antonio Palmieri, prevede la liberalizzazione degli spot. Le riserve in realtà non mancano. A febbraio, infatti, lo stop dettato dall’Udc era stato netto e non risulta che questa resistenza sia stata stemperata. Ma il premier vuole far capire che l’obbligo di dare spazi uguali a tutti i partiti, a prescindere dai voti che prendono, penalizza tutte le formazioni politiche e limita gli spazi di libertà democratica. La scintilla di quella che fino a qualche mese fa appariva come una missione impossibile, pertanto, è stata nuovamente accesa. E starà a Lucio Malan, uno dei responsabili comunicazione del partito oltre che uomo molto stimato dal premier, armonizzare eventualmente il testo con le richieste degli alleati. Un primo contatto in questo senso è avvenuto con Alessio Butti di An che vorrebbe fissare una quota di comunicazione uguale per tutti e una «slegata» dai lacci della par condicio. Una richiesta su cui una trattativa appare possibile. Malan ha da tempo predisposto un progetto di legge su preciso mandato del premier. Quattro pagine, sedici articoli: la par condicio viene di fatto abrogata, restano gli spazi gratuiti in tv per i partiti ma in proporzione alla consistenza elettorale. Soprattutto si ripristina la libertà di spot a pagamento fino al giorno prima delle elezioni.

Una piccola rivoluzione che torna a rendere la televisione piattaforma centrale nello svolgimento della campagna elettorale.

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