Cultura e Spettacoli

Domingo, un trionfo il galà per i quarant'anni di Scala

Venti minuti di applausi al concerto dedicato dal tenore alle musiche di Wagner per celebrare 35 spettacoli da protagonista e 123 serate nel tempio della lirica. La prima volta fu Ernani nel sant'Ambrogio del 1969 diretto da Antonino Votto

Domingo, un trionfo il galà per i quarant'anni di Scala

Per Placido Domingo è stato un grande successo. Anzi, un trionfo. Un'ovazione di oltre venti minuti con tutto il pubblico della Scala in piedi ad applaudire e a dimostrare tutto il suo amore per il grande tenore che ha regalato a Milano un concerto straordinario per festeggiare i suoi quarant'anni di interpretazioni sul palcoscenico del tempio milanese della lirica.
Per ricordarli un galà dedicato dal grandissimo tenore spagnolo alla musica di un altro genio della musica, l'immortale Richard Wagner. Per cominciare il Preludio dal "Tristan und Isolde" dell'orchestra scaligera diretta dal maestro Daniel Barenboim reduce dalla trionfale "Carmen" della Prima di sant'Ambrogio. Poi il programma prosegue con la "Morte di Isotta" e il primo atto dalla "Valchiria", con Domingo nel personaggio di Siegmund accompagnato da Nina Stemme (Sieglinde) e Kwangchul Youn (Hunding).
Una meravigliosa esecuzione capace di incantare ancora una volta il pubblico che al termine è esploso in un interminabile applauso e si è lasciato andare a ripetuti "bravo Domingo" che hanno più volte chiamato in sala il grande tenore. «Una meravigliosa esperienza umana - ha spiegato al termine Domingo visibilmente emozionato - Cantare alla Scala è sempre qualcosa in più. È la quinta marcia. Con un pubblico che dà tanto. Ma a cui anche io credo di aver dato tanto». E ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il suo ricordo più emozionante nei suoi quarant'anni di Scala non ha saputo rispondere. «Non è possibile dirlo - ha risposto - Il più emozionante è il momento che si vive. Potrei aver passato questo anniversario seduto in platea a godermi uno spettacolo. Invece sono qui e voglio continuare ad esserci, per dare tanto ancora anche ai giovani». E proprio alla Scala il 2 maggio prossimo Domingo porterà la finale del suo concorso per voci d'opera "Operalia".
Una grande serata, dunque, per ricordare tutti i trentacinque spettacoli scaligeri a cui Domingo ha preso parte da protagonista, per un totale di 123 serate. La prima alla Scala risale al 7 dicembre 1969 quando, ventottenne, è "Ernani" nell'opera di Giuseppe Verdi che quell'anno inaugurava la stagione, con il maestro Antonino Votto sul podio. E da allora è un susseguirsi di ritorni a Milano, sempre applauditissimo da un teatro e da un pubblico che sempre rende omaggio alla sua grande voce e al rigore di un inappuntabile professionista. E lui è Don Carlo nel 1970 e Rodolfo nella "Boheme" di Puccini del 1971. Poi, un crescendo: in tutto, partecipa a ben otto spettacoli inaugurali della stagione. Da un memorabile "Otello" nel 1976 con Mirella Freni, Piero Cappuccilli e la direzione di Carlos Kleiber, al "Don Carlo" del 1978, ancora Ernani nel 1982, Don Josè nella "Carmen" del 1984. E poi è Parsifal nel 1991, Siegmund in "Die Walkure" nel 1994 e ancora Otello nel 2001. Grandi interpretazioni e grandi grandi direttori come Claudio Abbado, Georges Pretre, Gianandrea Gavazzeni, Carlos Kleiber, Riccardo Muti, Lorin Maazel.
L'ultima interpretazione di Domingo a Milano è stato il Cyrano, in "Cyrano de Bergerac" del compositore italiano Franco Alfano, il 28 gennaio del 2008.
Ma non è ancora finita.

Domingo tornerà alla Scala fra cinque mesi, ad aprile 2010, per debuttare nel teatro milanese come baritono: sarà Simon Boccanegra nella grande opera verdiana.

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