La doppia morale di Boeri spietato solo con gli altri

È stata accolta con un silenzio di gelo e qualche imbarazzato applauso la relazione del «neorottamatore» Stefano Boeri, che ieri al direttivo provinciale del Pd ha lanciato il suo aut aut: «O il Pd si rigenera con una concezione territoriale della politica azzerando il passato o piuttosto si sciolga nel movimento». Una proposta postata su facebook qualche giorno prima, con l’effetto distruttivo di dividere il partito anche sulla linea da tenere. Oltre a far sollevare dei dubbi sulla bontà dell’idea stessa: Boeri si candida a segretario? Non ha ancora digerito la sconfitta alla primarie?
«Nella direzione provinciale - scriveva sul social network - chiederò che si avvii immediatamente una conferenza programmatica che metta al centro della discussione il rapporto tra politica, sviluppo del territorio e economia. La conferenza potrà concludersi entro Natale con una sostanziale rigenerazione del gruppo dirigente del Partito Democratico e dei suoi indirizzi culturali e politici».
Ma forse l’archistar che ama i funambolismi sul filo del conflitto di interessi, soffre di amnesia.

Così martedì sera mentre discuteva di intrecci tra politica e territorio dev’essersi dimenticato di aver siglato nel 2010 una convenzione per il «Supporto al progetto di avvio per il riuso degli ex Magazzini Generali Falck a Sesto San Giovanni». Quelle stesse aree al centro dell’inchiesta della magistratura su mazzette e favori.

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