Draghi: "La ripresa arriva, ma lenta e fragile"

La riunione della Bce a Venezia. Anche per Trichet prudente ottimismo: «Siamo usciti dalla fase di caduta libera, ci sono segnali di stabilizzazione» Forte invito alle banche: devono rafforzare il patrimonio e fornire credito ad aziende e privati. Invariati i tassi

Un prudente ottimismo sulla ripresa economica, e una conferma della politica monetaria espansiva, emergono dal Consiglio direttivo della Bce, eccezionalmente riunito a Venezia. La ripresa, prevede il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, sarà «disomogenea e graduale», e su di essa peserà il riaggiustamento dei bilanci delle banche e delle imprese. Ma l’Italia, aggiunge in una successiva intervista, «ha un sistema manifatturiero forte, e gli italiani hanno la capacità e la fantasia per competere bene sui mercati globali».
Mario Draghi, accanto al presidente della Bce nella conferenza stampa conclusiva, aggiunge che sarà necessaria «la ricostruzione del sistema finanziario, così che le banche completino la riparazione dei loro bilanci, sostenendo a loro volta la ripresa il credito». Insomma, le banche devono assumersi le proprie responsabilità.
Per il governatore di Bankitalia, ospite della riunione, la ripresa si prospetta «lenta e fragile», le stesse parole usate a Istanbul al termine della riunione del G7. Per quanto riguarda in maniera specifica l’Italia, Draghi è convinto che «i recenti politici non comporteranno alcun cambiamento nelle prospettive economiche italiane» (no changes in economic outlook from recent political events, dice in inglese rispondendo alle domande dei giornalisti). Trichet a sua volta vede «segnali di stabilizzazione: nel secondo trimestre siamo usciti dalla fase di caduta libera - spiega - che ha caratterizzato i due trimestri precedenti, sia a livello globale che a livello di zona euro». Ma l’incertezza resta «elevata», e la volatilità dei dati deve consigliare prudenza a tutti.
Non poteva mancare, nel corso dell’incontro con la stampa, un riferimento alle voci sulla successione alla guida della banca centrale di Francoforte. Si sa che Draghi è uno dei candidati più accreditati per l’avvicendamento a Trichet, il cui mandato scade nel 2011. Ma, davanti alle richieste della stampa, il governatore di Bankitalia se la cava con diplomazia dicendo che «la Bce ha già un ottimo presidente, non potremmo averne uno migliore». Trichet non ha parlato della questione, ma si è rammaricato di non saper parlare l’italiano per rispondere alle domande. La settimana scorsa il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva detto che per l’Italia la nomina di Draghi sarebbe stata un «onore». In una successiva intervista, ha poi rivelato che il nostro Paese punta alla presidenza dell’Eurogruppo per il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Il direttivo della Bce non ha modificato i tassi d’interesse, come atteso dai mercati. Il tasso di riferimento principale resta all’1%, il minimo dalla creazione della moneta unica europea. Invariati anche il tasso sui depositi (0,25%) e quello marginale (1,75%). «I tassi sono appropriati», taglia corto Trichet. Sia il presidente della Bce che il governatore di Bankitalia insistono sulla necessità che le banche adottino altre misure per rafforzare il loro capitale, e fornire credito alle imprese e ai privati. «I governi - dice il banchiere francese - stanno compiendo interventi straordinari, e le banche centrali fanno altrettanto. È importante che anche il sistema bancario continui il processo di risanamento e di rafforzamento, in modo da poter dare un contributo alla ripresa, riaprendo del tutto i rubinetti del credito». Draghi sottolinea a sua volta l’importanza di mettere in pratica un nuovo sistema di regole, che dovrà rimpiazzare quello che non ha funzionato.
Trichet ha anche parlato di dollaro ed euro, negando che la Bce stia in qualche modo promuovendo un uso internazionale della moneta europea a scapito di quella americana.

Ciò che interessa alla Banca centrale, ha aggiunto, è che non vi siano movimenti disordinati sui mercati dei cambi: «La Bce lavorerà in accordo con le altre banche centrali per rispondere a scostamenti eccessivi». Anche a causa di queste parole, l’euro ha chiuso le contrattazioni in Europa ai livelli più alti delle ultime due settimane sul dollaro, a 1,4770 dollari per euro.

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