Erica Orsini
da Londra
E quattro. Manca ormai una manciata di giorni alle elezioni amministrative del 4 maggio e il numero dei ministri del governo Blair coinvolti in scandali di diversa natura continua ad aumentare. Ieri è stata la volta di John Reid, autorevole ministro della Difesa. Nella sua residenza scozzese, nel corso di un'ispezione di routine effettuata probabilmente quando il segretario si trovava in Afghanistan, gli uomini della sicurezza hanno trovato tracce di resina di marijuana. Una quantità che è stata subito definita «minuscola» e che probabilmente si trovava nella stanza degli ospiti dell'abitazione di Reid ben prima che questi vi si trasferisse, ma si tratta comunque di una faccenda poco simpatica.
«Non ho alcuna idea di come la droga possa essere arrivata qui, nè quando - ha dichiarato il ministro, che ha vissuto in Scozia con la prima moglie Cathy, morta nel 1998 - non c'è nulla comunque che suggerisce il coinvolgimento mio o dei membri della mia famiglia in questa vicenda. Sia io che la polizia riteniamo il caso già chiuso». E così molto probabilmente è, dato che gli agenti hanno rinvenuto meno di un grammo di una sostanza la cui presenza nell'abitazione risale forse a vent'anni prima che Reid l'acquistasse.
Certo questo è un periodo dannatamente delicato per il governo britannico. Con un indice di popolarità ai minimi storici - il più basso degli ultimi 19 anni secondo un recente sondaggio - il Labour si avvia al primo vero esame elettorale da quando ha vinto l'ultimo mandato. E le previsioni si fanno di ora in ora più nere. In quanto a preoccupazioni infatti Blair non ha che l'imbarazzo della scelta. Il micro-scandalo Reid è solo la punta dell'iceberg. Basti pensare a quello molto più pesante che sta mettendo a rischio il posto del ministro degli Interni Charles Clarke, dopo che questi è stato costretto ad ammettere la scarcerazione di 1023 criminali stranieri tra cui perfino 5 pedofili. Per non parlare poi della storia extraconiugale che il vice di Blair, John Prescott, ha allegramente intrattenuto per un paio d'anni con una delle sue giovani segretarie. Molti editorialisti hanno commentato quasi con benevolenza l'ennesimo «incidente di percorso» in cui è inciampato il generoso e impulsivo numero 2 di Downing Street, ma è innegabile che la vicenda non potrà avere che conseguenze disastrose per l'immagine del partito e di Blair.
A peggiorare le cose ci si era messa qualche giorno prima anche il ministro alla Sanità Patricia Hewitt, fischiata a scena aperta dalle infermiere nel corso di un convegno in cui la signora aveva candidamente dichiarato che il servizio sanitario nazionale non aveva mai goduto di miglior salute. Una simile affermazione fatta nell'anno in cui la sanità inglese si trova ad affrontare forse la sua crisi finanziaria e di personale più profonda non poteva che scatenare un putiferio.
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