Due bombe carta, banche sotto tiro

Ancora non è giunta alcuna rivendicazione ma le modalità e gli obiettivi riconducono alla pista anarchica Un testimone ha visto un furgone verde allontanarsi

Due «petardoni», come li definiscono in questura. In altre parole bombe carta, molto probabilmente prodotte artigianalmente, contenenti polvere pirica e con un innesco a miccia. Sono quelle scoppiate, a qualche minuto di distanza l’una dall’altra, ieri all’alba - tra le 5.40 e le 5.55 - rispettivamente davanti all’agenzia dell’istituto di credito del Monte dei Paschi di Siena all’angolo tra via Giovanni Pascoli e piazza Amedeo d’Aosta (Città Studi) e alla filiale di corso Sempione 54 della Barclays bank.
Gli effetti delle esplosioni - rumorosissime, ma di scarso effetto dal punto di vista del potere di devastazione (non ci sono stati feriti) - alla Barclays erano ancora visibili ieri mattina: il vetro della porta d’ingresso era distrutto, ma la struttura metallica ha resistito consentendone l’apertura. Al Monte dei Paschi di Siena, in via Pascoli, invece, il vetro blindato inferiore della porta d’ingresso, l’unico che era in parte crepato a causa della deflagrazione, è stato subito sostituito.
Gli investigatori della Digos non vogliono relegare le deflagrazioni tra i semplici atti vandalici. D’altra parte, in assenza di rivendicazioni (che, fino a questo momento, non sono arrivate) stentano a qualificare apertamente questi gesti come atti politici e quindi a fornire vere e proprie chiavi di lettura dell’accaduto.
Tuttavia, il fatto che i due petardoni siano esplosi quasi contemporaneamente ma in due parti opposte della città (quindi sono stati fatti deflagrare in un’azione coordinata e organizzata da più di una persona) e che entrambi siano stati messi davanti a sedi di istituti bancari, fa ipotizzare che, alla base, ci possa essere una matrice anarchica con implicazioni di tipo ambientalista legata probabilmente al Fai (la Federazione anarchica italiana): l’istituto senese è legato da sempre alla celebrazione del Palio e quindi, secondo il pensiero anarchico, allo «sfruttamento» dei cavalli, mentre la Barclays (la terza banca del Regno Unito, ndr), nelle sue molteplici attività potrebbe - in qualche modo e magari in maniera indiretta - aver finanziato delle multinazionali che si occupano di sperimentazione sugli animali, come era già accaduto in passato per altri istituti bancari presi di mira da queste frange anarchiche e con questo tipo di azioni. Indicativa anche la scelta dell’orario, le prime ore del mattino, quando in giro non c’è praticamente nessuno: gli anarco-insurrezionalisti scelgono sempre di far deflagrare i loro ordigni in fasce orarie durante le quali la possibilità di coinvolgimento sia ridotta all’osso; i loro gesti sono dimostrativi, eclatanti, ma non provocano danni ingenti alle cose e non coinvolgono le persone.
Adesso il tutto è nelle mani degli investigatori di via Fatebenefratelli. Dove verranno visionati i filmati delle telecamere esterne di entrambe le filiali delle banche colpite che è quasi certo abbiano ripreso gli attentatori.

Altrettanto sicuro, però è che gli autori di questi gesti abbiano agito con il volto coperto e comunque in modo da non farsi riconoscere. Solo un testimone ha potuto notare che la bomba carta esplosa davanti alla Barclays è stata lanciata da qualcuno a bordo un furgone verde in moto.

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