Una notte da incubo quella appena trascorsa, per un vigilante e la sua famiglia. Dopo essersi fermato per soccorrere un automobilista in panne, è stato aggredito e rapinato da questultimo e dal complice sbucato dal buio. Poi, sotto la minaccia delle armi, uno dei malviventi avrebbe violentato la compagna, mentre laltro teneva a bada la guardia giurata e il figlioletto di 5 anni che dormiva sul sedile posteriore.
Sabato notte verso le 3, in via Ghisolfa, a Rho, il vigilante, 36 anni, stava tornando a casa insieme alla donna, coetanea di origine albanese, ed al bambino, dopo aver trascorso una sera in casa di parenti a Milano. Giunto nella zona industriale si è accorto che ai bordi della strada cera un uomo accanto ad unauto ferma e col cofano sollevato, che chiedeva soccorso. Lo sceriffo non ha pensato si trattasse di un tranello e si è fermato per aiutarlo. Ma, appena sceso dal proprio veicolo, è stato aggredito da un altro uomo armato di pistola. Pensando a una rapina, ha preferito non reagire per non mettere a repentaglio moglie e figlio. Invece uno dei due sconosciuti, entrambi descritti come extracomunitari, puntata la pistola contro la donna, lavrebbe costretta ad uscire dalla macchina e a seguirlo in una stradina laterale a pochi metri di distanza, dove avrebbe iniziato ad abusare di lei. A porre fine allo stupro sarebbe stato proprio il compagno, il quale, approfittando di un attimo di distrazione dellaltro malvivente che, armato di cacciavite teneva a bada lui e il figlio, sarebbe riuscito ad estrarre dalla tasca la pistola dordinanza, sparando alcuni colpi in aria e costringendo i due alla fuga.
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