Duello rosa in Senato con il giallo della Rossa

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Duello rosa in Senato con il giallo della Rossa

(...) fare caso a quel cavillo della legge elettorale che imporrebbe di ripartire i seggi del premio di maggioranza anche ai «piccoli» partiti della coalizione. Nel suo caso, a quelli di Insieme con l’Unione, cioè Verdi, Pdci e Consumatori. Il suo seggio potrebbe essere stato tolto a Gabriella Badano, Verde di Imperia, già assessora all’Ambiente di uno dei comuni roccaforte del centrodestra.
In questi giorni si è tornato a riparlare di Turigliatto e (sette) compagni. Ma nessuno ha citato il caso ligure, il duello Rossa-Badano. Perché? Bella domanda. Ancor più bella la risposta. Probabilmente c’è chi ha già archiviato la questione. Che invece è un vero giallo politico. Gabriella Badano garantisce: «Io i ricorsi li ho presentati tutti e nei tempi. Il primo alla Corte d’appello di Genova, depositato da Luca Dallorto. Poi, quando le Corti d’appello hanno girato tutto nelle mani della giunta per le elezioni del Senato, ho presentato formalmente una comunicazione anche lì». Però è come se la giunta non avesse accolto questo ricorso. «Mi hanno scritto dicendo che era giunto un giorno dopo i termini dei trenta giorni, ma io l’ho spedito prima, non può far fede il giorno d’arrivo - ribatte Gabriella Badano -. E per questo ho chiesto un parere legale che mi conforta. Sempre a mie spese ho presentato un esposto per violazione dei miei diritti personali. Non vivo per andare in Senato, ma se quel posto mi spetta non vedo perché non dovrei averlo. Mi avevano detto di non metterci il cuore su, però adesso che c’è di mezzo Turigliatto da rimandare a casa, che non è più difeso da nessuno, tutti si ricordano di questi ricorsi».
Parola alla giunta, dunque. Il caso Turgliatto è già pronto. Il senatore Roberto Manzione ha già preparato la sua relazione e si potrebbe già decidere. Ma il senatore Giorgio Stracquadagno (eletto in Forza Italia poi «prestato» al gruppo Mpa) spiega che l’orientamento della presidenza della giunta è quello di «aspettare tutte le relazioni sui singoli ricorsi per votarli nella stessa seduta per mantenere uniformità di giudizio». Se va fuori Turigliatto salta anche Sabina Rossa. Però, completa l’intervento Stracquadagno, «c’è da attendere il riconteggio delle schede contestate. E se va bene le Corti d’Appello faranno avere le schede entro maggio, il riconteggio finirà dopo l’estate e poi si potranno esaminare i ricorsi. E magari il Parlamento sarà già al capolinea». Relatore del caso ligure è, guarda caso, un senatore dei Verdi, come la Badano. E Natale Ripamonti non ha dubbi: «Il caso Rossa-Badano andrà preso in esame come gli altri, non so perché si parli solo di quegli otto casi». Sarà mica perché il ricorso della Badano è arrivato un giorno dopo? «Ho sentito parlare di alcuni vizi formali - ribatte il senatore Ripamonti -. Ma devono essere assolutamente superati. Non sono tali da pregiudicare l’esame del ricorso. E comunque sia chiaro, che non è che questa vicenda esce solo ora perché c’è Turigliatto di mezzo...»
Ok, sarà solo una coincidenza. Ma proprio il senatore Manzione, che ha fatto da relatore per il ricorso contro l’elezione di Franco Turigliatto, aggiunge un po’ di preoccupazioni alla senatrice Ds, figlia di Guido Rossa. «La giunta per le elezioni è l’unico organismo giurisdizionale per legge. E non possiamo applicare una norma a seconda dei casi. Quindi se i casi saranno identici verranno giudicati allo stesso modo - spiega -. Non solo. Credo che ogni relatore possa applicare anche poteri d’ufficio. Intendo dire che anche se il ricorso fosse formalmente inammissibile, il relatore potrebbe portarlo all’esame dell’aula.

Io, ad esempio, analizzando i casi del Piemonte mi sono occupato anche di quelle segnalazioni giunte, da parte di semplici cittadini, nelle Corti d’appello, negli uffici elettorali». I Ds potrebbero dunque anche rischiare il posto della senatrice Rossa. Sempre che riconteggio dei voti e scioglimento anticipato delle Camere non risolvano il giallo.

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