Ma tu guarda, adesso sono diventati tutti papisti. Silenzio, parla il cardinal Bertone. E singinocchiano. Interviene il Vaticano. E fanno il segno della croce. Sempre sia lodato. Ma come? Non erano ingerenze? Pericolose invasioni? Indelicate interferenze? Che è successo? Semplice: sono (...)
(...) diventati tutti papisti. Così papisti che si sentono persino in dovere di dare lezioni al Papa, tirandolo per la tonaca e spiegandogli che cosa fare. Cè don Aldo Cazzullo che gli insegna dottrina dalle colonne del Corriere della Sera, cè il Fatto Quotidiano che illustra la retta via al Pontefice secondo il Vangelo di Travaglio. E poi via, una lunga sfilza di editoriali che sembrano encicliche, interviste che sembrano parabole, articoli che sembrano paragrafi del catechismo: tutti allimprovviso pii e religiosi, devoti al Sommo Pontefice, purché egli si sbrighi a condannare quel diavolo d'un Berlusconi, che ha tanto peccato per sua colpa, sua colpa, sua grandissima colpa. Amen.
Vi ricordate i giornaloni fieri dei loro laicismo, gli editorialisti anticlericali, i feroci critici del Vaticano? Vi ricordate quelli che attaccavano la Chiesa, la giudicavano immorale, deridevano le posizioni retrive in fatto di etica? Vi ricordate quelli che in piazza Navona offendevano il Papa colpevole di non aver particolari simpatie per il Gay Pride? Vi ricordate quelli che lo sbeffeggiavano per non aver ancora celebrato in San Pietro matrimoni omosessuali? E quelli che gli imputavano la colpa della mancata beatificazione delle coppie di fatto e dello zapaterismo gaudente? Ebbene, tutto dimenticato, tutto cambiato: adesso costoro sono diventati i custodi dellortodossia morale, i templari delle virtù teologali, chierichetti dellordine della sacra castità. E quegli interventi della Chiesa che fino allaltro giorno venivano considerati bieche intromissioni o attacchi clericali alla laicità dello Stato, ora diventano benedizioni del Signore. Attese come uno zampillo dacqua fresca nel deserto o come unidea nella testa di Rosy Bindi.
«Il Papa non taccia», intima leditoriale-sermone in prima pagina del Fatto. «Occorre dalla Chiesa una parola più esplicita», fa eco leditoriale-sermone del reverendo cuneese Cazzullo sul Corriere della Sera. E poi è tutto un pendere dalle labbra del cardinal Bertone (ha parlato! Ha parlato!), aspettando il cardinal Bagnasco (parlerà? Non parlerà?) e invocando direttamente una scomunica di Benedetto XVI, magari durante lAngelus di domenica, perché no? Nellattesa i giornalisti ingannano il tempo in modo assai pio, facendosi illuminare dalla parola dei frati di San Francesco dAssisi o inginocchiandosi di fronte al reggente della Penitenzieria apostolica, il tribunale vaticano dei peccati e delle pene, ansiosi di vedere appioppata a Berlusconi una penitenza severa (dieci Pater, 50 ave Maria, lastinenza dalle carni e un pellegrinaggio despiazione al Quirinale).
Ma tu guarda, adesso sono diventati tutti devoti, quasi baciapile. Fino a qualche tempo fa descrivevano la Chiesa come una congrega di molestatori di bambini, pedofili incalliti, unistituzione scivolata verso la depravazione e ormai priva di ogni autorità morale. Adesso, allimprovviso, invece, sono tutti apostolici romani, papalini fino al midollo, quasi gli viene il torcicollo a forza di guardare verso la finestra che sillumina in piazza San Pietro. Ah, il cardinale Bertone! Ah, la scomunica! Ah, la dottrina della fede! Ah, il Sant'Uffizio e la Congregazione del Clero! Fosse per loro, a questo punto, tornerebbero pure allInquisizione. Alla faccia dalla laicità dello Stato: pur di dare addosso a Berlusconi, sarebbero disposti ad accettare le ingerenze di Torquemada, pubblicherebbero a dispense il catechismo di Pio X e trasformerebbero Savonarola nel nuovo idolo di Repubblica, nellattesa che Veltroni la smetta di essere come la temperatura di Campobasso quando il satellite fa capricci: non pervenuto.
Per i cattolici è bello scoprire allimprovviso tanti nuovi fratelli di fede, ex mangiapreti diventati bigotti dellultima ora, pronti a usare il Papa come se fosse un parlamentare Idv, disposti saltare addosso alle parole di Bertone per attaccare Giovanardi, entusiasti, come solo i neofiti sanno essere, nel lanciare appelli ai credenti perché si ribellino allimmoralità berlusconiana in virtù del sesto comandamento. Con lobiettivo, magari, di formare un bel governo arcobaleno, tutti insieme appassionatamente, Vendola, Bonino, i matrimoni gay, le coppie di fatto, la fecondazione in stile Frankenstein e leutanasia. Chissà come sarà contento così, il Vaticano, vero? Provate a chiederlo ai nuovi sacerdoti che sui giornali fanno il sermone al Papa.
Mario Giordano
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.