Massimo Restelli
da Milano
Dopo Svezia, Kuwait, Irlanda e Canada, Autogrill guarda agli aeroporti siciliani e pugliesi per la propria espansione in Italia. Destinazioni che si aggiungono agli scali di Bergamo e Brescia (oltre 4 milioni il giro daffari stimato annuo complessivo) dove Autogrill, secondo quanto si legge a pagina 31 della trimestrale, ha acquisito sette punti ristoro dalle enoteche Ferrol. «Sfrutteremo tutte le opportunità che si presenteranno», spiega al Giornale il direttore del canale aeroporti di Autogrill in Italia, Paolo Ceriani ipotizzando che tra un paio danni il fatturato del business aeroportuale nel nostro Paese possa crescere a 55 milioni e rilanciando linteresse per il settore dei porti.
Qual è la strategia che ha portato a investire a Orio al Serio e a Montichiari?
«Intendiamo seguire la crescita di traffico indotta dalle compagnie low cost sugli scali medi. Dove, secondo gli studi di Assoaeroporti, a settembre il traffico è salito dell8% rispetto al 3,5% dei grandi hub (più 5,4% la media del mercato).
Quali sono gli obiettivi di bilancio, a quale quota di mercato punta il gruppo?
«Autogrill potrebbe arrivare a essere presente in 12-15 scali italiani rispetto agli otto attuali e cresce a ritmi superiori al mercato (nei 9 mesi il giro daffari è salito del 11% rispetto a un traffico migliorato del 3%) ma si tratta di un settore in concessione dove ogni contratto ha una vita media di 5-10 anni. Quanto al fatturato nel 2004 è stato di 40 milioni, poco meno di un terzo rispetto a un mercato potenziale da 130 milioni. Sarei soddisfatto se tra 2-3 anni aggiungessimo altri 15 milioni di ricavi perché ritengo che una quota di mercato del 35-40% sia un obiettivo alla nostra portata».
A quali zone puntate?
«Autogrill è poco presente al Sud ma larea è molto interessante. Le prime opportunità potrebbero presentarsi in Sicilia e Puglia. Quanto al resto dItalia guardiamo con attenzione alla Toscana».
La famiglia Benetton ha da poco affiancato i Romiti in Miotir per la gestione degli Aeroporti di Roma...
«Per noi non cambierà nulla. È una opportunità di investimento che Edizione Holding ha sfruttato in autonomia, Autogrill parteciperà alle gare, Fiumicino compreso».
Lapporto di Aldeasa?
«È una partita importante che ci permette di unire il business della ristorazione a quello dei duty free. Le sinergie sono evidenti e la stessa Autogrill sta sviluppando un progetto che, a titolo di esempio, ha portato ad aprire una libreria con il marchio Titoli a Torino, dove il giro daffari è salito del 20-30% rispetto alla gestione precedente.
E il business dei porti?
«È unopportunità molto interessante che si svilupperà in 5-10 anni. Il gruppo ha avviato un esperimento a Civitavecchia che va molto bene».
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