Roma

E la festa di Liberazione spaccò la sinistra

(...) per la sporcizia e la scarsa cura del verde. Un’area, soprattutto, in passato concessa con parsimonia dall’amministrazione proprio perché giudicata incompatibile con manifestazioni troppo «invasive», spesso oggetto delle proteste dei residenti. Ma in quest’occasione, il via libera dato a «Liberafesta» ha urtato la sensibilità di «qualcuno che non ti aspetti», ai quali la manifestazione «rifondarola» evidentemente non è andata tanto a genio. Qualcuno come il capogruppo in I municipio della «Lista civica Roma per Veltroni», Cristina De Luca, e il consigliere dell’Ulivo (sempre nel municipio I - Roma centro storico), Piero Ponti.
Venerdì scorso infatti i due hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al presidente dell’ex circoscrizione Giuseppe Lobefaro e al sindaco Veltroni. L’oggetto? Chiarimenti in merito «ai criteri di valutazione adottati per la concessione del parco della Resistenza, ai limiti orari e diurni e notturni autorizzati per le esecuzioni musicali e per lo svolgimento complessivo della manifestazione, alla esistenza di idonea autorizzazione con relativa valutazione dell’impatto acustico». Un’interrogazione che è stata appoggiata anche da An e Forza Italia, e che verrà discussa oggi alle 15 in consiglio municipale durante l’abituale «question time» a cadenza bisettimanale.
L’auspicio è che l’appuntamento odierno faccia luce su questa vicenda dai contorni bizzarri: la maggioranza che diventa opposizione e appoggiata dall’«opposizione» (quella vera), pretende risposte dal «suo» presidente e dal «suo sindaco» in merito alla salvaguardia del parco, gli orari della festa e l’impatto acustico sulla zona circostante. A tutela, ovviamente, dei residenti «dell’Aventino, San Saba e Piramide Cestia e gli aderenti del Comitato di Quartiere ”Dalla Piramide al Circo Massimo” - si legge nell’interrogazione - che manifestano da anni un fermo dissenso a iniziative quali “Shamrock”, “Festa dell’Unità”, “All’Ombra del Colossseo”, organizzate all’interno del parco».
«Non è giusto - commentano il capogruppo comunale di An, Marco Marsilio, e quello in I municipio, Federico Mollicone - che si applichi la logica dei due pesi e delle due misure. È sempre sgradevole che un partito contesti la festa di un partito avverso, ma è innegabile che la concessione del Parco della Resistenza alla festa di Liberazione costituisce un precedente dal quale non sarà più possibile prescindere. L’amministrazione dovrà fornire delle spiegazioni, visto che in un passato abbastanza recente lo stesso spazio è stato sottratto ad altre manifestazioni che su quella location avevano investito e che hanno dovuto riconvertire la propria attività e cercare sbocchi altrove».

Marsilio e Mollicone ricordano infine come negli anni passati, in seguito alle crescenti proteste e a «una conseguente valutazione di incompatibilità con attività troppo invasive rispetto alle abitazioni private, l’area del Parco era stata negata a manifestazioni di diverso tipo, sia politiche che commerciali».

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