Mentre il Consiglio di Stato blocca Amsa vietandole di pulire i muri imbrattati dai cosiddetti graffitari, lassociazione dei proprietari di immobili torna a lanciare un allarme sullattacco dei vandali a stabili ed edifici della città. È il presidente di Assoedilizia e vicepresidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici a spiegare: «Purtroppo siamo stati facili profeti nel prevedere che, se non si fosse intervenuti tempestivamente in modo efficace contro il graffitismo selvaggio, dopo gli imbrattamenti dei muri, si sarebbe passati a quelli delle auto. Di questo passo non ci sarà da meravigliarsi, se alla fine ci troveremo qualcuno che vorrà imbrattare anche i nostri volti, magari pretendendo di abbellirlo. Sulla questione, in tutti questi anni cè stato troppo lassismo di alcuni politici, del legislatore e di parte della cultura che hanno minimizzato, quando non giustificato, il fenomeno ritenendolo erroneamente, ora una libera espressione di una tendenza artistica, ora una forma sì di devianza, ma di minor gravità in un mondo giovanile attraversato da molti disagi più seri».
«Ma i fenomeni sociali - continua Colombo Clerici - hanno loro logiche i cui esiti, ineluttabili nel loro progressivo aggravarsi, sono del tutto prevedibili: non averle capite è da ascriversi a responsabilità di chi non si è opposto con determinazione al fenomeno. Ora, ci mancava proprio il meccanismo giuridico degli appalti ad impedire loperatività di un sistema volto a realizzare interventi manutentivi di una certa efficacia, almeno sugli immobili pubblici - prosegue -.
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