E la Fiom sciopera da sola per fermare l’accordo separato

RomaLa Fiom, appoggiata dalla confederazione madre, la Cgil, tenta le ultime carte per evitare un accordo separato dei metalmeccanici. L’intesa tra Federmeccanica, Fim-Cisl e Uilm potrebbe arrivare in tempi brevi e le tute blu della Cgil scelgono la strategia della piazza e quella dell’avvertimento. Oggi ci sarà lo sciopero generale della Fiom, otto ore di astensione dal lavoro, con quattro manifestazioni cittadine: Palermo, Napoli, Roma, Firenze e Milano.
Una prova di forza con l’obiettivo di convincere gli industriali a non firmare. Ieri è arrivato il sostegno del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani: «Io non firmerei mai un accordo dei metalmeccanici senza la più grande rappresentanza sindacale di quel settore. Proporrei di tornare a litigare quando la crisi sarà passata», ha detto il leader di Corso d’Italia.
Più o meno la stessa tesi di Rinaldini che ha proposto un referendum tra tutte le tute blu, prima che il contratto sia firmato. «Nulla di nuovo», spiega il segretario generale della Uilm Antonino Regazzi.
Perché la battaglia della Fiom è innanzitutto contro la riforma dei contratti, come emerge dalle loro rivendicazioni, che calcolano l’aumento su base biennale e non triennale come prevede la riforma. «Noi applicheremo le nuove regole perché è chiaro che danno più soldi e ci fanno contrattare di più», conferma Regazzi, critico anche nei confronti di Epifani che ha consigliato le parti di non firmare, anche alla luce della crisi. «Anche noi sappiamo benissimo che c’è la crisi. E proprio per questo che spingeremo per soluzioni responsabili. Noi non spingiamo nessuno a salire sulle gru».
Il governo resta defilato perché riguarda solo le parti.

Anche se una linea emerge dalle dichiarazioni dei ministri Claudio Scajola e Maurizio Sacconi. Il primo ha auspicato un’apertura da parte della Cgil, il secondo tempi brevi. Come dire, gli aumenti devono arrivare nelle buste paga dei meccanici. E le nuove regole non sono in discussione.

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