Il neo papà che cerca informazioni: la clinica Mangiagalli di Milano per il parto, le tecniche del cambio di pannolino, la baby sitter per potersi permettere un weekend romantico, tanto romantico che arriva un secondo erede. Ladies and gentlemen, ecco il primo spot di Google in tv. E il messaggio è: dietro a ogni ricerca cè una storia.
Ma a che pro il campione della pubblicità in rete investe in una campagna sul mezzo rivale, vecchio, «off line» e che fa tanto «ventesimo secolo»? «Volevamo raggiungere la platea più ampia possibile e illustrare le possibilità offerte da internet nella vita quotidiana anche a utenti non abituali», spiega Alessandro Antiga, il capo del marketing della filiale italiana di Google. In sostanza la prima campagna di comunicazione televisiva del motore di ricerca punta sulla fascia di età più alta, quella meno internettiana, inclusi i nonni, che a forza di sentirsi dare dei dinosauri dai nipoti, cominciano anche in Italia a scoprire il mondo digitale. E a diventare un target commerciale sempre più interessante. Per i produttori di videogiochi ad esempio: pochi mesi fa Nintendo lanciò una versione della sua console portatile con lo schermo più grande, proprio per venire incontro ai giocatori con i capelli grigi (e la vista corta).
Per Google, il cui business fondamentale è vendere pubblicità, è loccasione di allargare la piattaforma degli utenti a una categoria con tanto tempo libero e maggiori capacità di spesa rispetto ai più brufolosi frequentatori della Rete. «I dati mostrano un ritardo del nostro Paese nelluso di internet ma nel 2010 si sono visti segnali interessanti di crescita», assicura Antiga. Si parla di una crescita del 14 per cento di utenti unici a ottobre (dati Nielsen) rispetto a un anno fa. Ma nascosta dentro a questo numero cè unaccelerazione importante che riguarda proprio la terza età: più 16 per cento nella fascia 50-64 anni e addirittura 17 per cento per gli over 65. E con letà media della popolazione in Italia che cresce sempre di più, la caccia al target dei nonni digitali non è più unopzione ma una necessità.
E così, dopo aver sperimentato luso della tv con uno spot trasmesso negli Usa durante il Super Bowl, levento sportivo più seguito al mondo, i cervelloni di Google sono partiti allattacco in altri Paesi. In Italia il primo messaggio è andato in onda durante la finale di X Factor e altri seguiranno sulle reti Mediaset in prima serata e non solo (accompagnate da pubblicità sul web).
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