E Indymedia fa dimettere il capogruppo del Prc

Piccolo giallo in consiglio comunale: ma il capogruppo comunista Vladimiro Merlin, ha lasciato o meno il Prc? Dimissioni fantasma, in ogni caso annunciate attraverso Indymedia, ma non al suo gruppo né tanto meno all’istituzione di cui far parte. E che lo stesso interessato non conferma né smentisce, limitandosi a un laconico «Non rilascio dichiarazioni in proposito».
Indymedia è un «network di media gestiti collettivamente per una narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verità». Una sorta di bacheca dove militanti dell’area radicale e antagonista dei vari movimenti, collettivi e centri sociali italiani affiggono pensieri, proclami, denunce, appelli. Dal 10 gennaio tra gli annunci, fa bella mostra di se anche quello di Merlin, 52 anni domani, 36 dei quali trascorsi nel movimento studentesco, nella Cgil, Pci, in Rifondazione comunista e in Comune, come capogruppo comunista. Una lunga e appassionata analisi politica dal titolo significativo: «Dopo 20 anni esco dal partito».
Il documento prende infatti in esame l’evoluzione politica del Prc, che si sarebbe abbandonato a una pericolosa deriva revisionista e pertanto non più accettabile per Vladimiro il rosso. Logica conclusione, nel 2010 non rinnova la tessera. Però, senza dirlo a nessuno. «Non è mia intenzione farne un “caso politico” né ufficializzare questa mia scelta personale in Consiglio Comunale, a meno che il Partito non decida diversamente o non si verifichino fatti politici che mi costringano a farlo». Come dire non sono cose che debbono interessare una istituzione borghese come il Comune. Poi però per non gettare i compagni nella più cupa disperazione conclude: «Non è la mia una scelta di abbandono della militanza politica, continueremo a ritrovarci nelle manifestazioni, negli appuntamenti politici».
Tutto chiaro, non fosse che l’interessato smentisce ogni cosa. O quasi. «Mai messo nulla su Indymedia, non conosco il contenuto di quel documento» risponde tra il perplesso e il seccato. Come chiunque del resto di fronte alla notizia dell’utilizzo del proprio nome per una dichiarazione, politica o di qualsivoglia altra natura. E fin qui tutto bene. Il problema sorge alla seconda domanda: «Ma in ogni caso, lei ha lasciato o meno Rifondazione?». Merlin si incarta: «Non avendo letto quanto scritto su Indymedia non intendo rilasciare dichiarazioni in proposito». D’accordo ma a prescindere da quanto appare nel testo apocrifo, e dalla mano anonima che l’ha inserito a sua insaputa, lei ha rinnovato la tessera per il 2010? Una domanda facile, facile a cui rispondere con un semplice «si» o con un «no». Niente, Merlin non si smuove e ripete: «Non intendo rilasciare dichiarazioni».

Quindi non conferma né smentisce? Macché, nemmeno questo va bene, Vladimiro il rosso continua a ripetere come un disco rotto: «Non intendo rilasciare dichiarazioni». Così non sapremo mai se Merlin nel 2010 ha rinnovato o no questa tessera.

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