«E non capiscono ancora dov’è la destra»

Alcune chiamano la vettura per nome come se fosse un loro parente

«È vero, le donne alla guida sono più attente e disciplinate. C’è solo un problema: ancora devono imparare dove siano destra e sinistra...». Gioele Dix porta in scena da anni il suo «automobilista incazzato»: ormai è un esperto di vizi, difetti e virtù dei guidatori.
Le donne guidano meglio?
«Forse sono davvero più attente e disciplinate. Sicuramente sono meno selvagge degli uomini».
Sarebbero anche «più attente ai consumi».
«Mi sembra strano. Di certo hanno più fantasia. Guidano e, contemporaneamente, fanno molte altre cose: pensano ai fatti loro, leggono un libro, si truccano. E poi chiacchierano, si girano anche verso l’interlocutore. Delle vere professioniste».
Nessun difetto?
«Le donne non sono imbranate, anzi. Hanno qualche vizio originale: ad esempio considerano l’auto come una persona, a volte le danno anche un nome. Una mia amica dice: “Vado con Giuditta”. La chiamano ciccia, ciccina, scatolina. Sulla meccanica sono meno ferrate».
Ci capiscono poco?
«Chiedi a una donna: “Dov’è la camera d’aria?” e lei risponde: “Non lo so, dalle mie parti rubano tutto”».
Un po’ tecnico, però.
«Un’altra mia amica è stata fermata dai vigili che le hanno chiesto il bollino blu. E lei: “Non ce l’ho, dove si compra?”».
È vero che le donne guidano troppo piano?
«No. L’automobilista incazzato odia chi va a passo di lumaca: sono i più pericolosi. Ma le donne non sono così. Sono molto concentrate alla guida, persino troppo».
Troppo?
«Sì, alcune guidano attaccate al volante, alla fine formano un monoblocco col cruscotto. Però sono casi patologici...».
È vero che le donne sono «più fredde e razionali»?
«Non direi. Non vengono alle mani, non si mettono nei guai, ma non è che non siano emotive. E poi la razionalità sarebbe in contraddizione con la loro mancanza assoluta di senso dell’orientamento. Dici a una donna: “Gira a destra” e lei ti chiede: “Dove?”. Devi indicarglielo col braccio: di là.

Il mio è un appello: studiate dove sono la destra e la sinistra, fate esercizio, mettetevi un segno sulla mano. E imparate i quattro punti cardinali».
Ora tanto c’è il satellitare.
«Sì. Il problema è che le donne sono curiose e continuano a fissare il navigatore, anziché ascoltarlo. E, così, non guardano la strada».

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