Fabrizio de Feo
da Roma
Le grandi manovre per loccupazione del Cda della Rai sono ripartite. E ora si annuncia un settembre di fuoco e un pressing forsennato da parte dellUnione per mettere le mani sulla maggioranza della tolda di comando di viale Mazzini. Lobiettivo dichiarato è rimuovere il consigliere di amministrazione Angelo Maria Petroni sostituendolo con un uomo targato centrosinistra. Unoperazione che trasformerebbe la Rai in un monocolore rosso, visto che a quel punto presidente, direttore generale e Cda farebbero tutti capo alla stessa parte politica.
«Il Tesoro chiarisca se cè un rapporto di fiducia col proprio rappresentante in cda Rai (cioè Angelo Maria Petroni) ma non tema la situazione di stallo, perché cè già, e la Rai ha bisogno di scelte chiare», attacca il consigliere damministrazione Rai Sandro Curzi. «Due motivi sarebbero allorigine - spiega Curzi - della presunta indisponibilità del Tesoro a una sostituzione, pur considerata necessaria, del proprio rappresentante nel Cda Rai: il rischio di paralizzare seriamente lazienda e quello di imporre limmagine di una maggioranza allassalto delle poltrone della tv pubblica. Ma ho evidentemente il diritto-dovere di occuparmi e preoccuparmi per lefficienza aziendale. Perciò rinnovo lauspicio che il Tesoro chiarisca e, se ritiene, confermi il rapporto di fiducia con il proprio attuale rappresentante, per il quale, a scanso di equivoci, nutro personalmente simpatia e stima. Ma se questo rapporto di fiducia non ci fosse, la politica si assuma le proprie responsabilità».
Laffondo di Curzi non passa inosservato. Lazzurro Giorgio Lainati accusa apertamente lUnione di voler procedere al «sacco della tv pubblica». Alessio Butti di An, invece, chiede a Curzi un atto di «onestà intellettuale». «Punto primo: è di cattivo gusto lintervento di un consigliere di amministrazione, sia pure schierato, contro un suo collega. Mi sembra un atto di cannibalismo volgare che non mi sarei aspettato. Punto secondo: Curzi dovrebbe porsi la questione del presidente della Rai che era stato indicato nella persona di Petruccioli, anche lui ben colorato politicamente, in virtù del fatto che doveva essere presidente di garanzia per lopposizione. Oggi la parte politica di cui Petruccioli è espressione è al governo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.