E con quell’acido il rock divenne psichedelico

Shine On You Crazy Diamond (Risplendi diamante pazzo) cantano i Pink Floyd in ricordo del folle genio di Syd Barrett (indimenticabile l’album Piper at the Gates of Dawn), mai tornato con la testa da un viaggio con l’Lsd. Il brano, con Lucy In the Sky With Diamonds, è una delle icone più popolari del rock psichedelico. Ma i cultori sanno che il cosiddetto «acid rock» viene dalla California hippie, dagli «acid test» organizzati da scienziati guru come Ken Kesey (autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo) e Timothy Leary. Così nella prima metà degli anni Sessanta band come i Grateful Dead, i Jefferson Airplane, i Great Society si riunivano improvvisando attorno ad un rock-blues che «espandeva la coscienza». I Grateful Dead - la band più amata d’America che paradossalmente, in occasione della morte del leader Jerry Garcia, fermò persino la Borsa di New York per un minuto di silenzio - avevano un alchimista personale che produceva acido in quantità industriale. «Dove finisce la tua visuale, si apre un orizzonte cosmico», dicevano i Beatles quando ammisero di prendere Lsd, e all’esperienza psichedelica, perfezionata con l’album - grafica compresa - Sgt Pepper ma partita con gli esperimenti di Revolver e con Strawberry Fields Forever. Se tutto nacque in California, le «porte» della percezione si aprirono anche a Los Angeles, proprio con i Doors dell’emblematico Jim Morrison e delle sue visioni da Baudelaire del rock, simbolizzate da quella The End che sottolinea persino una delle scene più agghiaccianti del film Apocalypse Now.
Facile accostare Jimi Hendrix alla psichedelia; la sua sensualità selvaggia, le inimitabili esplosioni della sua chitarra hanno trasformato il mondo della musica dal «bianco e nero al technicolor», come dissero i Who (che in Tommy rendono omaggio alla «regina dell’acido»). Basta ascoltare la frenetica Voodoo Chile o le dirompenti distorsioni di Purple Haze (con il testo che recita: «Nebbia purpurea nel mio cervello/le cose non sembrano più le stesse si comportano stranamente ma non so perché/ È già domani o è proprio la fine del tempo?») per capire l’anima sciamanica di Jimi.
Anche personaggi meno trasgressivi - almeno nel sound - e più soft furono contagiati dalla psichedelia I Beach Boys per esempio scesero dai loro surf per cavalcare Pet Sound - considerato uno dei classici del rock - scritto da Brian Wilson in pieno «trip» da Lsd. E dove lo lasciamo Donovan? Il garbato menestrello che in mezzo ai suoi successi folk ha spiazzato tutti con la dirompente Sunshine Superman.

Veri esperti di droghe e dintorni, i Rolling Stones non hanno mai puntato molto sulla psichedelia, e a parte l’anomalo esperimento di Their Satanic Majesties Request, hanno sempre viaggiato sulle tradizionali strade del blues. Pionieri poi furono i Byrds, ma per gli appassionati i gruppi fondamentali da citare sarebbero migliaia: dalla comune hippie dei Charlatans ai 13th Floor Elevator.

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