L’idea di Marco Travaglio che si reinventava appassionato di veline in carne e carne, tralasciando le veline di carta delle Procure, è balenata pochi giorni fa nella mente degli italiani in crisi di astinenza da gossip. Parola della Sibilla Smeralda Lele Mora, che al Chiambretti Night ha lanciato il sasso, agitando pure la mano: «Ana Laura Ribas ha una storia con Marco Travaglio». Mica con un calciatore o un attore di fiction, ma con l’alfiere delle inchieste giornalistiche. Abbastanza per titillare la curiosità del Paese.
In effetti, la parabola della soubrette brasiliana, dal bancone di Striscia la notizia a Ok, il prezzo è giusto, dall’Isola dei famosi alle tresche con l’editorialista di Annozero, sarebbe stata da romanzo. Già si immaginavano ospitate di coppia al Just Cavalli, Marco con il temibile taccuino in una mano e un mojito nell’altra. Oppure lei a dargli manforte contro l’avvocato Ghedini da Santoro. Senza contare le fantasticherie popolari su arditi samba orizzontali di una «figlia della tv commerciale» con il flagello del berlusconismo. Peccato che l’interessata abbia negato: «Mi fa proprio ridere. Non c’è nulla di vero». Una smentita che diventa un’arma di delusione di massa.
Certo, fosse stata sotto processo, hai voglia a protestare la sua innocenza: Ana Laura sarebbe stata condannata nell’arena giustizialista senza possibilità di replica. Non si è mai vista una puntata di Annozero in cui un’autodifesa sia stata presa per buona. Invece, per le indiscrezioni pseudosentimentali esiste facoltà di replica: «Ne sarei onorata, Travaglio è un gran bell’uomo, ironico, affascinante - spiega la Ribas -. Ma è fuori luogo tirare in mezzo le persone solo per farsi pubblicità». Crac. Il cuore voyeuristico degli italiani è spezzato. Tutte balle. Strano, perché di solito queste «rivelazioni» sono così attendibili...
Eppure non è la prima volta che la Ribas viene accostata alla compagnia di giro di Annozero: «Ormai mi hanno attribuito tutte le love story possibili - dice la Ribas al Giornale -. Prima mi hanno “accoppiata” a Corrado Formigli, poi allo stesso Santoro, ora a Travaglio. Ma hanno dimenticato il mio preferito: perché non con Vauro? Ecco, con Vauro si potrebbe fare! Simpatico, verace.
Insomma, si rassegni chi già pregustava appostamenti tra la redazione del Fatto e i tribunali all’inseguimento della coppia. Il flirt è andato in fumo. O in fumetto?
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