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E Rizzoli prepara in segreto la sua biografia

Cinque anni dalla morte di Oriana Fallaci e i libri per ricordare la grande scrittrice si sprecano. Con l’inevitabile, e un po’ scontata, aggiunta di polemiche. Da qualche giorno la sorella della scrittrice, Paola Fallaci, tuona contro le biografie e i ricordi che vengono pubblicati a tambur battente: «C’è un clima di grande finzione, tutti sono stati suoi amici, tutti hanno qualcosa da raccontare su di lei... Basta che uno sia stato segretario di Oriana per un paio di giorni per sentirsi in dovere di scrivere un libro di 200 pagine».
Ma polemiche a parte, è un fatto che di Oriana manca una vera grande biografia, una narrazione che abbia il crisma della completezza e in un certo senso “dell’ufficialità”. A questa sorta di super-biografia in realtà dalle parti di Rcs si sta già lavorando, anche se in gran segreto. Dalla Rizzoli dicono di non saperne nulla, o meglio precisano che «nessun testo del genere è previsto entro i prossimi sei mesi». Stando però alle chiacchiere di corridoio, la realizzazione è gia stata affidata a un giornalista, forse del Corriere della Sera, forse una signora.
Quanto a Edoardo Perazzi, nipote di Oriana e erede designato per quanto riguarda la gestione di tutto il suo patrimonio letterario, conferma che effettivamente l’opera è in fieri ma scadenze definite non ce ne sono. Dice al Giornale: «Su chi sia l’autore della biografia non voglio anticipare nulla. Non perché giochiamo a fare i misteriosi ma perché in questa fase l’anonimato è il miglior modo di garantirgli un lavoro tranquillo... Quanto alla stesura, si tratterà di un lavoro lungo, ambizioso. Anche solo la catalogazione degli articoli di Oriana è davvero impegnativa. Per ora manca un censimento preciso, solo per L’Europeo ne ha scritti quasi cinquecento... Il libro che vorrei veder realizzato, beh deve essere qualcosa che renda giustizia all’unicità della vita di Oriana. Deve essere qualcosa di narrativo, non la solita noiosata. Un racconto avvincente ma con un apparato di corredo puntuale». E se non sarà pronto in corrispondenza di nessun anniversario pazienza: «A me interessa che sia un ritratto puntuale, completo, vero, a tutto tondo. Le date di commemorazione mi importano meno che rendere giustizia ad Oriana».
Quanto alle polemiche di questi giorni relative proprio alla lettura e al senso degli ultimi anni, quelli della rabbia e dell’orgoglio, e delle ultime opere della scrittrice, Perazzi non ha dubbi: «Ecco a cosa serve una vera biografia della Fallaci. Le idee di Oriana su un certo Islam non possono in nessun modo essere fraintese. Se uno andasse a leggersi Il sesso inutile scritto nel 1961 le riflessioni sull’Islam che umilia la donna sono già lì.

Oriana odiava tutti i totalitarismi e si scagliava contro di essi con violenza: dal nazismo al terrorismo islamico. Non esistono due Fallaci. Esistono dei percorsi delle riflessioni profonde e lunghissime che vanno capite».

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